Dalla penna dello spagnolo Rafael Marín, apprezzato autore di fantascienza e di fantasy, è arrivato in Italia, alla fine di novembre (in Spagna è uscito nel 2005), questo interessante e piacevole pastiche intitolato Elementare, Chaplin! che mi sento di consigliare di leggere.

Holmes è rappresentato in modo canonico, senza forzature rispetto alla caratteristiche descritte da Arthur Conan Doyle (pardon, il dottor Watson!). Nelle pagine del libro ritroveremo tutti i tratti del nostro eroe: la sua capacità di osservazione, le sue doti logico-deduttive, l’inclinazione al colpo di teatro, l’arte del travestimento, l’essere uomo d’azione quando le circostanze lo richiedono, i suoi sbalzi d’umore. E fedele al Canone è anche l’ambientazione. Non troveremo Watson, invece, nelle vesti del narratore. Il biografo del Nostro è, questa volta, il geniale regista e attore Charlie Chaplin. La connessione tra Charlot e Holmes non è nuova.

Enrico Solito ce l’aveva già proposta nel delizioso racconto L’avventura della tredicesima porta, a mio parere un piccolo capolavoro nel variegato e affollato mondo degli apocrifi. La storia narrata da Chaplin ha un prologo sul finire dell’800. Il piccolo Charlot, attraverso il fratello più grande Sydney, entra a far parte degli Irregulars e affronta una prima misteriosa avventura che è funzionale a introdurre quanto poi avverrà nel 1905, l’anno in cui si svolge la vicenda che è al centro del libro. Il rapimento dell’attore William Gillette, interprete del Nostro sul palcoscenico, porterà Sherlock Holmes a prenderne il posto – per una sola sera, beninteso – e a ritrovare il giovane Chaplin (che nella commedia di Gillette interpretò davvero il ruolo del fattorino Billy). E da lì, per sciogliere il mistero del rapimento di Gillette (il primo di una lunga serie di misteri) comincia il susseguirsi di indagini, deduzioni e situazioni anche rocambolesche che porteranno Holmes e Chaplin lungo le strade di Londra, alle rovine dell’abbazia di Carfax e poi, via Amsterdam, a Berna e Ginevra per debellare il disegno diabolico di una setta esoterico-satanica – in lotta con un’altra setta – che vagheggia il sogno, sulle orme del Frankenstein di Mary Shelley, di creare un uomo artificiale. Molteplici, ma mai invadenti o fuori luogo, i personaggi coinvolti: Oscar Wilde, il poeta Wilberforce, William Gillette, Albert Einstein… Tutto condito con una narrazione convincente e avvincente.

Una stonatura c’è, però. Si tratta del dottor Watson, che Chaplin definisce

antipatico e che viene accusato di non tollerare la presenza dei piccoli Irregulars e

altre amenità del genere. È il pensiero del biografo Chaplin, certo. Ma nonostante

il rispetto e l’ammirazione che nutriamo per Charlot, noi abbiamo un'altra considerazione del buon dottore.

Elementare, Chaplin!, di Rafael Marín – Meridiano Zero, Bologna, 2012. 268 pp. €

16,00. ISBN 9788882372521