- Esatto. Il mio corpo è rimasto seduto su questa poltrona e, mi duole ammetterlo, ha consumato durante la mia assenza due grandi caraffe di caffè e un’incredibile quantità di tabacco. Dopo che lei è uscito mi sono fatto recapitare da Stamford la carta topografica militare di questa porzione della brughiera, e la mia mente vi ha aleggiato sopra per tutto il giorno. Mi pregio di dichiarare che ho saputo orientarmi.

- E’ una mappa su grande scala, presumo?

- Molto grande. – Ne srotolò una sezione e la distese sopra le ginocchia. Ecco qui il distretto particolare che ci riguarda. Quella lì in mezzo è Baskerville Hall.

- Con un bosco intorno?

- Esattamente. Immagino che il Viale dei Tassi, sebbene non sia segnalato con tale nome, debba correre lungo questa linea, con la brughiera, come può notare, sulla destra. Questo piccolo raggruppamento di edifici quaggiù è il villaggio di Grimpen, dove il nostro amico Dottor Mortimer ha il suo quartier generale. Entro un raggio di cinque miglia ci sono, come vede, solo alcune abitazioni sparse. Qui c’è Lafter Hall, che è stata menzionata nel racconto. C’è una casa qui indicata che potrebbe essere la residenza del naturalista – si chiama Stapleton, se non vado errato. Qui sulla brughiera ci sono due case coloniche, High Tor e Foulmire. Poi, a distanza di quattordici miglia, il grande penitenziario di Princetown. Sullo spazio compreso fra questi pochi punti di riferimento, e tutt’intorno, si stende la desolata brughiera senza vita. Questo, dunque, è il palcoscenico su cui si è svolta la tragedia, e su cui noi potremmo contribuire ad allestire una seconda recita.

- Dev’essere un luogo selvaggio.

- Sì, lo scenario è perfetto. Se il diavolo desiderava mettere uno zampino nelle faccende degli uomini…

- Dunque lei stesso è incline a una spiegazione soprannaturale…

- Gli emissari del demonio possono essere di carne e ossa, no? All’origine di tutto ci sono due questioni che aspettano una risposta. La prima è se sia stato veramente commesso un delitto; la seconda è: qual è il delitto e come è stato commesso? Naturalmente, se le congetture del Dottor Mortimer dovessero rispondere a verità, e se noi abbiamo a che fare con forze estranee alle leggi ordinarie della Natura, la nostra indagine termina qui. Ma noi siamo intenzionati a verificare tutte le altre ipotesi prima di ripiegare su questa. Penso che ora sia il caso di richiudere quella finestra, se non le dispiace. E’ un fatto singolare, ma trovo che un’atmosfera concentrata aiuti l’attività del pensiero. Non sono ancora arrivato al punto di chiudermi dentro una cassa a pensare, ma sarebbe la logica conseguenza delle mie convinzioni. Lei ha riflettuto sul caso?

- Sì, ci ho pensato molto nel corso della giornata.

- E a cosa è approdato?

- E’ molto sconcertante.

- Ha certamente delle caratteristiche peculiari. Presenta alcuni aspetti insoliti. Quel cambiamento delle impronte, per esempio. Cosa ne pensa?

- Mortimer ha detto che Sir Charles aveva camminato in punta di piedi lungo quel tratto del viale.

- Ha solo ripetuto ciò che qualche sciocco ha affermato all’inchiesta. Perché mai un uomo dovrebbe camminare in punta di piedi giù per un viale?

- E allora?...

- Stava correndo, Watson; correndo disperatamente, correndo per salvarsi la vita, correndo finché non gli è scoppiato il cuore e non è caduto faccia a terra.

- E da cosa fuggiva?

- Questo è il nostro problema, in effetti. Vi sono indizi che Sir Charles fosse pazzo di terrore prima ancora di mettersi a correre.

- Come può dirlo?

- Presumo che la causa delle sue paure provenisse dalla brughiera. Se fosse così, e questo sembra altamente probabile, soltanto un individuo che avesse perso il senno sarebbe corso via dalla casa anziché in direzione di questa. Se vogliamo dar credito alla testimonianza dello zingaro, lui correva invocando aiuto nella direzione in cui era meno probabile che un aiuto potesse giungergli. Allora, ricominciamo da capo: chi stava aspettando quella sera, e perché lo stava aspettando nel Viale dei Tassi anziché in casa propria?

- Lei ritiene che stesse aspettando qualcuno?

- Era un uomo anziano e malato. Ammettiamo pure che si stesse godendo la sua passeggiatina serale, ma il terreno era bagnato e la serata inclemente. Le sembra naturale che si sia fermato per cinque o dieci minuti, come il Dottor Mortimer, con maggior spirito di osservazione di quanto avrei supposto, ha dedotto dalla cenere del sigaro?

- Ma usciva tutte le sere!

- Ritengo però improbabile che sostasse presso il cancellino sulla brughiera ogni volta. Al contrario, vi sono prove che egli evitava la brughiera. Quella sera, invece, si fermò ad aspettare. Era la sera precedente la sua partenza per Londra. La cosa prende forma, Watson. Diventa coerente. Le sarei grato se potesse passarmi il violino, e rimandiamo ogni ulteriore considerazione sulla faccenda fino a quando avremo l’opportunità di incontrare il Dottor Mortimer e Sir Henry Baskerville domani mattina.