- Immagino che il vecchio Frankland le passi una piccola rendita, ma dev’essere poco più di un’elemosina, perché neanche lui naviga in buone acque. Qualunque castigo potesse essersi meritata, non era giusto lasciare che finisse sulla cattiva strada. La sua storia è circolata, e molte persone qui intorno hanno fatto qualcosa per consentirle di guadagnarsi onestamente da vivere. Stapleton è uno di questi, e Sir Charles era un altro. Anch’io ho dato un modesto contributo. E’ servito a trovarle un’occupazione come dattilografa. Mortimer voleva conoscere il motivo delle mie domande, ma sono riuscito a soddisfare la sua curiosità senza dirgli troppo, perché non c’è ragione di ammettere chicchessia nelle nostre confidenze. Domani mattina mi spingerò fino a Coombe Tracey, e se riesco a vedere questa Mrs Laura Lyons, di reputazione equivoca, sarà un bel passo avanti verso il chiarimento di almeno uno dei fatti di questa catena di misteri. Di sicuro sto diventando astuto come una volpe, perché quando Mortimer si è fatto troppo insistente gli ho chiesto con noncuranza a quale categoria appartenesse il cranio di Frankland, e così non ho udito altro che una lunga disquisizione di craniologia per il resto del viaggio. Non per niente vivo assieme a Sherlock Holmes da anni. Ho soltanto un altro episodio da segnalare in questa giornata tempestosa e malinconica. Si tratta della conversazione che ho avuto poco fa con Barrymore, e che mi ha fornito un’ulteriore carta da giocare al momento opportuno.

Mortimer si è fermato a cena e, dopo, lui e il Baronetto hanno giocato a ècartè. Il maggiordomo mi ha portato il caffè in biblioteca, e così ho colto l’opportunità per fargli alcune domande.

- Orbene – ha esordito – questo vostro carissimo parente è poi partito, o è ancora acquattato là fuori nella landa?

- Non lo so, signore. Voglia il cielo che se ne sia andato, perché non ci ha procurato che guai! Non ho più avuto sue notizie dall’ultima volta che gli ho lasciato da mangiare, ed è stato tre giorni fa.

- L’ha visto in quell’occasione?

- No, signore, ma il cibo era sparito quando sono tornato.

- Dunque è certo che era stato là?

- Così sembrerebbe, signore, a meno che non l’avesse preso l’altro uomo.

Mi sono immobilizzato con la tazzina da caffè a mezz’aria e ho fissato Barrymore, sbalordito.

- Quindi lei sa che c’è un altro uomo?

- Sì, signore; c’è un altro uomo nella brughiera.

- L’ha visto?

- No, signore.

- E allora come fa a saperlo?

- Me l’ha rivelato Selden, signore, una settimana fa, o giù di lì. Anche l’altro si nasconde, ma per quanto mi è parso di capire non si tratta di un evaso. La cosa non mi piace, dottor Watson; glielo dico chiaro e tondo, non mi piace affatto… - Parlava con tono improvvisamente serio e preoccupato.

- Ora mi ascolti, Barrymore! Non ho altri interessi nella faccenda se non quelli del mio padrone. Sono venuto qui con l’unico scopo di aiutarlo. Mi dica, francamente, cosa c’è che non le piace.

Barrymore ha esitato per un momento, come se rimpiangesse il suo sfogo o trovasse difficile esprimere i propri sentimenti a parole.

- Sono tutte queste cose che stanno succedendo, signore! – ha esclamato alla fine, agitando la mano verso la finestra che dà sulla brughiera, sferzata dalla pioggia. – Qui c’è qualcuno che fa un gioco sleale, e che sta architettando qualcosa di losco… sono pronto a giurarci! Sarei davvero molto sollevato, signore, se vedessi Sir Henry tornare a Londra!

- Ma cos’è che la allarma tanto?

- Prenda la morte di Sir Charles! E’ stata ben misteriosa, checché ne pensi il giudice. Prenda i rumori che si odono nella brughiera, di notte. Non c’è uomo che l’attraverserebbe dopo il calar del sole, neanche a pagarlo. Prenda questo sconosciuto che si nasconde laggiù, e sta lì fermo a guardare, e ad aspettare! Che cosa sta aspettando? Che cosa significa? Non significa nulla di buono per chiunque si chiami Baskerville, e quanto a me, me ne andrò molto volentieri non appena i nuovi domestici di Sir Henry prenderanno servizio alla Hall.

- Ma riguardo a questo sconosciuto – ho replicato – non può dirmi niente di lui? Cosa ha detto Selden? Ha scoperto dove si nasconde, o cosa fa?

- L’ho visto una volta o due, ma è un tipo insondabile, uno che tiene la bocca chiusa. All’inizio lui pensava che fosse della polizia, ma poi ha capito che aveva qualcosa da nascondere anche lui. Sembrerebbe un signore, per quel che Selden ha potuto vedere; ma quanto a cosa stia facendo là fuori, non è riuscito a capirlo.

- E dove ha detto che ha il suo nascondiglio?

- Fra le antiche casupole sulla collina; quelle di pietra, dove abitavano gli uomini primitivi.

- E come fa a procurarsi da mangiare?

- Selden ha scoperto che ha un ragazzo che lavora per lui e che gli porta tutto ciò di cui ha bisogno. Credo che vada a Coombe Tracey a rifornirsi.

- Molto bene, Barrymore. Ne riparleremo alla prossima occasione.

Quando il maggiordomo è uscito, mi sono avvicinato alla finestra scura, e ho guardato attraverso i vetri appannati le nuvole che avanzavano e il profilo agitati degli alberi mossi dal vento. E’ una serata cupa anche stando in casa, figuriamoci in un tugurio di pietra in mezzo alla brughiera. Che odio sfrenato deve provare un uomo per appostarsi in un luogo simile in una notte come questa! E quali motivi gravi e urgenti deve avere per affrontare una tale prova! Là, in quella casupola nella brughiera, dev’essere il nocciolo del problema che tanto mi assilla. Giuro che non passerà un altro giorno senza che io abbia fatto tutto quello che è umanamente possibile per raggiungere il cuore del mistero.