- Vede qualcosa? Guardai il largo cappello piumato, il colletto di pizzo bianco, e il viso simmetrico e austero che era incorniciato dai lunghi boccoli. Non era un volto brutale, ma era compassato, duro e severo, con labbra sottili e risolute e occhi freddamente intolleranti.

- Assomiglia a nessuno che lei conosca?

- Ha qualcosa di Sir Henry nella mascella.

- Forse è solo suggestione. Ma aspetti in istante! – Salì in piedi su una seggiola e, tenendo la luce nella mano sinistra, curvò il braccio destro sopra il grande cappello e intorno ai lunghi riccioli.

- Santo cielo! – gridai sbalordito.

La faccia di Stapleton era spuntata fuori dalla tela.

- Ah, Watson, lo vede, adesso! I miei occhi sono stati allenati a esaminare i volti e non le loro aacconciature. E’ la prima qualità dell’investigatore criminale saper vedere attraverso un travestimento.

- Ma è incredibile. Potrebbe essere il suo ritratto!

- Sì, è un esempio interessante di ricorrenza atavica che si direbbe sia fisica sia spirituale. Uno studio di ritratti di famiglia è sufficiente a convertire un uomo alla dottrina della reincarnazione. Stapleton è un Baskerville… è palese.

- E aspira alla successione!

- Esatto. L’opportunità di vedere questo dipinto ci ha fornito uno dei più ovvi tasselli mancanti. L’abbiamo in pugno, Watson, l’abbiamo in pugno; e scommetto che prima di domani notte si starà dibattendo nel nostro retino, impotente comne una delle sue stesse farfalle. Uno spillo, un turacciolo e un cartoncino, e lo aggiungeremo alla collezione di Baker Street!

Scoppiò in uno dei suoi rari attacchi di riso mentre distoglieva lo sguardo dal quadro. Non l’ho udito ridere spesso, ma ogni volta la sua risata presagiva la sciagura per qualcuno.

Il mattino seguente fui in piedi di buon’ora, ma Holmes si era alzato ancora più presto di me, poiché mentre mi vestivo lo vidi che saliva lungo il viale.

- Sì, oggi dovremmo avere unaa giornata piena – osservò, e si strofinò le mani pregustando l’azione. – Le reti sono state tutte calate, e la pesca sta per cominciare. Prima dlela fine di questa giornata sapremo se abbiamo catturato il nostro grosso luccio dalla mascella scarna, o se ci è sfuggito tra le maglie.

- E’ già stato sulla brughiera?

- Ho inviato un dispaccio a Princetown da Grimpen, per informarli della morte di Selden. Penso di poter promettere che nessuno qui a Baskerville Hall verrà immischiato. E mi sono anche messo in contatto col mio fedele Cartwright, che certamente sarebbe rimasto a struggersi davanti alla porta del mio rifugio, come fa un cane accanto alla tomba del suo padrone, se non lo avessi rassicurato circa la mia incolumità.

- Qual è la mossa successiva?

- Vedere Sir Henry. Ah, eccolo qui!

- Buongiorno, Holmes! – esordì il Baronetto. – Lei mi sembra un generale che sta concertando un piano di battaglia col suo stato maggiore.

- E’ l’esatta situazione. Watson stava chiedendo quali sono gli ordini.

- E glielo chiedo anch’io.

- Molto bene. Se ho ben capito, lei è stato invitato a cena dai nostri amici, gli Stapleton, per questa sera.

- Spero che verrà anche lei. Sono persone molto ospitali, e non ho dubbi che sarebbero ben lieti di vederla.

- Temo che Watson e io dovremo rientrare a Londra.

- A Londra?

- Sì, penso che saremo più utili là allo stato presente delle cose.

Il Baronetto fece la faccia lunga.

- Speravo che lei mi avrebbe assistito fino alla fine di questa faccenda. Il Castello e la brughiera non sono luoghi molto piacevoli, quando si è soli.

- Mio caro amico, lei deve fidarsi ciecamente di me e deve eseguire alla lettera i miei ordini. Può riferire ai suoi amici che saremmo stati molto lieti di accompagnarla, ma che affari urgenti richiedevano la nostra presenza in città. Speriamo di ritornare nel Devonshire al più presto. Si ricorderà di comunicare loro questo messaggio?

- Se proprio insiste…

- Non c’è alternativa, gliel’assicuro.

Vidi dall’espressione rabbuiata del Baronetto che era profondamente ferito da quella che considerava la nostra diserzione.

- Quando desiderate partire? – domandò freddamente.

- Subiti dopo colazione. Andremo in carrozza fino a Coombe Tracey, ma Watson lascerà qui le sue cose come pegno dei suo ritorno. Watson, mandi per favore due righe a Stapleton per dirgli che è spiacente di non poter andare.

- Quasi quasi verrei a Londra con voi – interloquì il Baronetto. – Perché dovrei rimaanere qui da solo?

- Perché queste sono le sue consegne. E perché lei mi ha dato la sua parola che avrebbe fatto quello che le dicevo io, e io le dico di rimaanere.

- Va bene, allora rimarrò.