Dalla Baldini & Castoldi un giallo dal titolo La ladra di piante (2015) romanzo d’esordio della giornalista e scrittrice Daniela Amenta. E’ un romanzo che si svolge nella Roma delle borgate, quelle che dalla Garbatella si sviluppano verso il mare di Ostia.

La protagonista si chiama Anna, è una ragazza ancora giovane, con i capelli rossi, laureata in psicologia ma a 33 anni è ancora una precaria, lavora “a contratto” presso un laboratorio dove fanno esperimenti sui topi che dopo averli imbottiti di medicinali vari, vengono uccisi e ne analizzano gli eventuali danni che la medicina ha provocato. E’ un lavoro sottopagato, senza possibilità di carriera (ai concorsi pubblici vengono promossi solo i raccomandati o i figli dei vari baroni del settore).

Lei odia questo lavoro, vive in una specie di minuscolo attico e ama spassionatamente le piante e questo amore la porta addirittura a introdursi in vari condomini e portare via i vasi con le piante (piante malate, non annaffiate ecc. ecc.), lei le cura con amore. Ha un ragazzo che non apprezza il suo amore per le piante e un solo vero amico, un operaio che lavora in un vivaio e conosce migliaia di piante insegnandole come avere cura di quelle che possiede.

L’altro protagonista si chiama Riccardo è un giornalista, abita nello stesso palazzo di Anna. E’ continuamente maltrattato dal caporedattore. A Riccardo piacerebbe occuparsi e scrivere di avvenimenti musicali ma deve adattarsi a scrivere pezzi di cronaca nera. I due pagano l’affitto, ovviamente in nero, alla sig.ra Zunino una ricca e vecchia palazzinara che vive sola con un gatto, accudita da una badante a ore e la nipote Natalia che la va a trovare spesso. L’anziana signora è stata presa dal vizio del gioco e sperpera a piene mani il denaro che affluisce nelle casse dai tanti appartamenti che da in affitto.

Un giorno Riccardo e Anna si conoscono, ma entrambi sono troppo timidi  e riservati  per andare oltre una singolare amicizia.

Nel suo lavoro Riccardo è aiutato da Lanfranco Spada un ex cronista in pensione che gli fa avere varie dritte e sarà una di queste sulla misteriosa morte della Sig.ra Zunino che gli permetterà di fare in anteprima un articolo che gli fa guadagnare le simpatie del caporedattore.

La morte della Sig.ra Zunino è un vero mistero in quanto nessuno è entrato nella sua casa, la nipote ha un alibi di ferro, sembrerebbe l’omicidio per furto di una ladro sprovveduto.

Ma tutto sarà risolto con la scoperta del gatto morto della signora.

Un giallo interessante che ha il merito di far conoscere al lettore una parte di Roma che i turisti non vedranno mai, modi di dire caduti in disuso e persone che solo in quella città si possono incontrare.

Un brano:

«All'incrocio con Garbatella l'odore di mignotte, di pastorelle, di zuccheri. L'odore dei trigliceridi, d'amore, di una gallina che razzola, d'aia, di viscere, di fango, e tango, e via balliamo ora che piove. Daccapo, piove. E m'arriva l'odore del ghiaccio di tufo dall'Ardeatina, un melenso e brivido, gelo d'ossa, sarà la storia, il massacro delle Fosse, sarà ma arriva ed è pena, ed è nostalgia. Un dolore piccolo al centro del petto. L'odore del dolore. Sarà che svolto verso viale Marconi, salgo verso il Ponte Bianco che odora di notte buia, di fiori lasciati su piccole lapidi, di frenate mortali e ambulanze. Salgo, salgo. Salirò. E arrivo a casa e c'è un odore di vento, di basilico e di sugo e di melanzane. E mosciarelle, e di cani bagnati. E di benzina dei filippini che tengono aperta la Shell. E quindi di conchiglie. Il mare è poco oltre, in fondo.»

L’autrice:

Vive e lavora a Roma. Giornalista, è stata caporedattore dell’«Unità». Per anni ha scritto di musica e ne ha parlato in radio. Si è occupata a lungo di cronaca nera ma anche di politica, cultura, inchieste, web. Questo è il suo primo romanzo.

La “quarta”

Quell’estate a Roma faceva molto caldo.

E quando Roma si arroventa perde la sua grande bellezza e si trasforma in una città dura, arrogante, coperta da un vapore insopportabile, segnata da odori di sangue e mentuccia. Qui c’è chi sopravvive rubando piante dagli androni dei portoni, chi curando gatti randagi e chi ascoltando jazz e rock’n’roll. Una giovane donna dai capelli rossi, un cronista esausto a caccia di tenerezze e un vecchio giornalista che sta perdendo la memoria si incrociano ai margini della scena di un crimine. Dove sfilano badanti, redattori di giornali che inseguono scoop, giardinieri che conoscono la vita segreta delle orchidee, Bill Evans, i Clash e Pasolini. è la Roma del quadrante sud, quella che guarda il mare attraverso il percorso del Tevere. Un pezzo di metropoli trasformato in una mappa di luoghi e sentimenti dove, nonostante l’afa, crescono ancora le Aspidistre. E piccoli sogni di resurrezione e d’amore.

Daniela Amenta, La ladra di piante (2015)

Baldini & Castoldi, collana Romanzi e racconti, pagg. 228, euro 16,00