La casa editrice Emons Italia da tempo ha creato una collana di thriller e romanzi gialli scritti da autori tedeschi. Autori che alla pari di quelli italiani scrivono romanzi che non hanno nulla da invidiare a quelli di lingua anglosassone. Alla fine dello scorso hanno è arrivato nelle nostre librerie il romanzo Il caso Ildegarda (Der Fall Hildegard von Bingen, 2015) dello scrittore Edgar Noske, un autore che prima di dedicarsi alla scrittura ha girato il mondo esercitando svariati mestieri e dopo aver scritto vari romanzi gialli ha ottenuto un grande successo con la pubblicazione di alcuni romanzi dedicati a grandi figure del medioevo  e la presente opera letteraria appartiene a questa serie di romanzi.

Ildegarda di Binken è stata una monaca benedettina, venerata dalla Chiesa cattolica come santa.

Una donna forte e volitiva, dalla intelligenza vivissima che nella sua vita fu scrittrice, drammaturga, poetessa, musicista e compositrice, filosofa, linguista, cosmologa, guaritrice, naturalista, consigliera politica e profetessa.

L’azione si svolge nel 1177 quando il monaco Wibert von Gembloux arriva in Renania, dove  si trova il monastero di Rupertsberg (fatto costruire da Ildegarda) e lui, appassionato teologo belga, vuole diventare il segretario della badessa Ildegarda la cui fama si è sparsa per tutta la Germania arrivando anche a Roma, una fama meritata per la sua cultura ma anche per le sue visioni mistiche.

Il monaco, da poco arrivato, si appresta a trascrivere sotto dettatura della badessa, le sue esperienze con papa Eugenio III durante il Concilio di Treviri, ma tutto si interrompe in quanto nei terreni del monastero, a causa di continui e forti piovaschi emerge dal terreno un cadavere ormai quasi ridotto al solo scheletro.

Anche contro la volontà, chiaramente espressa dalla badessa, il monaco Wilbert cerca di indagare per capire chi era quella persona ridotta ormai a scheletro. Le domande che si pone il monaco sono molte: chi era l’uomo ucciso? Perché il suo cadavere è stato sepolto vicino al monastero? Per quale motivo la badessa si oppone alle indagini?

Wilbert indagando e facendo domande alquanto scomode diventa quasi un confessore della badessa Ildegarda scoprendo così delle verità molto inquietanti.

Con questo romanzo, nel quale appaiono personaggi realmente esistiti (tranne uno o due) l’autore permette al lettore di dare uno sguardo al modo di vivere in quei lontani anni, alle lotte religiose e alla vita che si conduceva all’interno dei vari monasteri.

Un brano:

Verso mezzogiorno i loro doveri avevano resa necessaria un'interruzione. Ildegarda doveva occuparsi dei suoi compiti di badessa e Wibert era atteso dai suoi scritti, sebbene non fosse quasi in grado di concentrarsi, tanto ardeva in lui la curiosità di scoprire come fosse proseguito il viaggio di Ildegarda e Richardis alla volta di Treviri. Tanto più che da un nuovo esame dei suoi appunti gli era sorto un dubbio per il quale aveva bisogno di interrogare la madre.

Si erano dati appuntamento per dopo Compieta, ma il loro incontro saltò per l'arrivo improvviso di ospiti di riguardo cui Ildegarda dovette rivolgere le proprie attenzioni. Pertanto la veggente e il suo segretario poterono riprendere il lavoro alla Vita solo la sera seguente.

Questa volta si incontrarono nello studio della badessa, attiguo allo scriptorium. Come nella stanza accanto, anche là regnava un gradevole tepore proveniente dalla cucina al pianterreno.

"Quante tavolette hai portato con te?" chiese Ildegarda all'ingresso di Wibert. "Venti?"

"Più o meno. Ho pensato che fosse meglio portarne qualcuna di più prima che finissero."

"Se per te è troppo buio, possiamo anche accendere una candela in più."

"No, no, va bene così."

"E questa volta ti sei ricordato di portare anche un pezzo di pane?"

Wibert si picchiettò la tasca della tonaca. "Per ogni evenienza."

"Dov'eravamo rimasti?" chiese Ildegarda.

"Richardis e tu a cavallo alla volta di Treviri, mentre il conte Jerome si era trattenuto per pararvi le spalle."

l’autore:

Edgar Noske (1957-2013), dopo gli studi di Italianistica, Storia e Filosofia, ha lavorato come tassista, infermiere e venditore di trattori in Algeria e Tunisia prima di dedicarsi alla narrativa. A Colonia sono ambientati i suoi primi gialli che l’hanno fatto conoscere al grande pubblico, ma è con la trilogia di romanzi storici che arriva per lui il successo. Il caso Ildegarda fa parte di questa serie dedicata a importanti figure del Medioevo.

la quarta:

Giugno 1177. Il monaco Wibert von Gembloux, giovane e appassionato teologo, riesce finalmente a raggiungere il monastero di Rupertsberg. Il suo più grande desiderio è servire la badessa Ildegarda come segretario e poter così tramandare ai posteri le sue visioni mistiche e i segreti delle sue molte arti. Quando però una forte pioggia dissotterra uno scheletro nei pressi dell’abbazia, la ricerca della verità farà emergere torbidi intrighi del passato, rievocando la  dura battaglia di una donna fuori da ogni schema contro l’invidia degli uomini del suo tempo. Con precisione storica e grande sapienza narrativa, Edgar Noske crea un affresco insolito del Medioevo al cui centro si staglia la figura luminosa di  Ildegarda, donna forte e libera, capace di emozioni fortissime e di insospettabili fragilità, in lotta con papi ottusi e avidi abati.

Edgar Noske, Il caso Ildegarda (Der Fall Hildegard von Bingen, 2015)

Traduzione Anna Carbone

Emons Italia, collana Gialli Tedeschi, pagg. 277, euro 12,50