1891, Sherlock Holmes è a Firenze come prima tappa di tre anni di viaggi in incognito. Dopo quasi un secolo, nel 1987, Stefano Guerra e Carlo Eugenio Casini sempre a Firenze, danno vita all’ Associazione holmesiana italiana Uno Studio In Holmes.

In occasione del XXX anniversario, noi Holmesiani d’Italia ci diamo appuntamento per onorare il bel traguardo raggiunto, godendo del piacere di riabbracciare amici, riconfrontare le collezioni, mettendo da parte i fogli di calcolo, le bollette, i fogli turni, le multe, la spese e tutti i pensieri di questo millennio “non canonico”.

Ormai siamo abituati. Ci si immerge a capofitto in un mondo parallelo, fantastico ma neanche tanto, quello dell’epoca vittoriana di fine Ottocento. Le  belle sale degli uffici della Regione Toscana, con i loro arazzi e i loro spazi e cortili, ci aiutano a sentirci nell’epoca che ci è maggiormente consona. Il raduno contempla una calorosissima risposta da parte degli associati, e si contano diverse delegazioni di amici sherlockiani provenienti da Giappone, in nutrito numero, Canada e USA.

Numerosi gli interventi e le occasioni di studio, confronto e curiosità che vengono proposte nelle due mattinate di convegno. Piacevolissimo il buffet sul bel palazzo del Verone in Piazza Annunziata, e ancor più iconica la cena sociale di gala, dove il fascino della serata ( che ha visto alcuni dei nostri soci abbigliati in bellissimi vestiti d’epoca vittoriana) è andato al di là di Piazzale Michelangelo, prendendosi spazio nei nostri ricordi a venire.

Moriarty sembra avere conoscenze in alto loco… ma la  pioggia dell’ultimo giorno non intristisce gli animi. Anzi, ci avvicina al meteo infausto che spesso abbiamo trovato nelle pagine lette e rilette. Sul treno molti di noi divorano libri, spulciano foto sullo smartphone, continuano a respirare un clima defunto da più di un secolo. Lunedì  si torna ai fogli di calcolo, le bollette, i fogli turni, le multe, la spese e tutti i pensieri  che ci allontaneranno da Baker Street… spero il meno possibile.