Mauro Boncompagni, colonna portante del Giallo Mondadori, presenta questo marzo la sua nuova opera di raccolta: il numero 85 de “Gli Speciali del Giallo Mondadori”, dal titolo Il messaggio del morto.

Per sapere tutto dei testi presenti, si rimanda agli Archivi di Uruk.

Le trame

I Sette Quadranti di Agatha Christie

Un gruppo di amici in vena di scherzi, riunito per il week-end, organizza una levataccia shock per un compagno dormiglione collocandogli in camera ben otto sveglie. Ma il mattino dopo le sveglie squillano invano e lo shock è riservato ai burloni: la loro vittima dorme il sonno eterno per aver assunto una dose eccessiva di sonnifero. Il tragico episodio, con tanto di lettera incompiuta, è la scintilla che dà l’avvio a un intrigo dagli sviluppi impensabili.

Astuzia per astuzia di John Dickson Carr

Non è cosa di tutti i giorni, in uno studio legale, assistere all’irruzione di un ometto che indossa un fez verde e va delirando circa un delitto imminente. Nemmeno accade così spesso che un cliente venga pugnalato a morte in quelle stanze. Eppure è questa la sorte toccata al povero Abu di Ispahan, spirato pronunciando le sue ultime, ermetiche parole a proposito di certi guanti. Un autentico rompicapo che è un invito a nozze per l’avvocato Patrick Butler.

L’avventura dell’orologio sotto la campana di vetro di Ellery Queen

Che cosa si ottiene mettendo insieme un’ametista purissima, un profugo dalla Russia zarista, una coppa d’argento, una partita a poker, cinque biglietti di auguri di buon compleanno e, dulcis in fundo, un orologio protetto da una campana di vetro? Per chiunque non sia Ellery Queen, un rebus impossibile da decifrare. Per lui, un caso semplice come sommare due più due.

L’incipit dell’Introduzione

Come ci è capitato di notare in un recente Speciale, dai cinque racconti di Edgar Allan Poe che si possono ascrivere al genere poliziesco (tre con Auguste Dupin e due senza personaggio fisso) sono scaturiti molti degli sviluppi del giallo successivo, dall’individuazione della figura del detective come personaggio eccezionale al mistero di camera chiusa, dal crittogramma al meccanismo della soluzione troppo ovvia per essere notata, dalla crime-story documentaria al mystery psicologico incentrato sulla personalità della vittima e del criminale. Ma il dying message, il messaggio che l’individuo in punto di morte lascia al detective o a un testimone perché il suo decesso non resti impunito, ha avuto un’altra paternità.

L'incipit de "I Sette Quadranti"

Il giovane Jimmy Thesiger corse giù per lo scalone di Chimneys a due gradini alla volta. La sua discesa fu così precipitosa che si scontrò con Tredwell, il dignitoso maggiordomo, che proprio in quell’istante stava attraversando l’atrio con in mano una nuova provvista di caffè bollente. Grazie alla straordinaria presenza di spirito e alla magistrale agilità di Tredwell, si evitò un incidente.

— Scusate – disse Jimmy. – Sentite, Tredwell, sono per caso l’ultimo?

— No, signore. Il signor Wade non è ancora sceso.

— Bene! – esclamò Jimmy; ed entrò nella sala da pranzo.

L'incipit di "Astuzia per astuzia"

Nebbia.

Non era la solita nebbia densa e giallastra di ascendenza vittoriana, sempre carica di fuliggine. Questa era soffice, vischiosa, spettrale: aspettava in agguato la luce del giorno e l’afferrava alla gola, strangolandola.

Calò diffusamente su Lincoln’s Inn Fields verso le quattro e mezzo di un pomeriggio novembrino, oscurando quasi per intero il cielo. Offuscava le luci che filtravano dalle finestre basse; strozzava i lampioni stradali; saliva in alto coi suoi fumi pesanti e velava le altre finestre che si affacciavano sulla piazza.

Se qualcuno si fosse dato la briga di salire quattro rampe di scale, fermandosi sul pianerottolo, avrebbe notato una doppia porta in legno massiccio, chiusa, su cui spiccava la targhetta: PRENTICE, PRENTICE & VAUGHAN, un rispettabile studio legale fondato nel XVIII secolo da un antenato di Charles Grandison Prentice, l’attuale socio più anziano.

L'incipit de "L’avventura dell’orologio…"

Ellery Queen aveva sempre sostenuto che nessuno degli innumerevoli casi che aveva contribuito a risolvere, in virtù dell’autorità di cui si era investito in quanto figlio del famoso ispettore Queen dell’Ufficio investigativo di New York, era stato semplice quanto la cosiddetta Avventura dell’orologio sotto la campana di vetro. “Talmente semplice” diceva – e lo diceva sul serio! – “che qualsiasi studente liceale, provvisto di una sia pur rudimentale conoscenza dell’algebra, lo avrebbe trovato elementare quanto un’equazione di primo grado.” Alla quale osservazione si obiettava che non è giusto pretendere che un povero poliziotto scarsamente istruito e quasi del tutto ignorante in fatto di algebra possa sbrogliare un caso così “semplice”. Ma Ellery, con tutta serietà, rispondeva: “Obiezione accolta. Diciamo allora che era così semplice che chiunque avrebbe potuto risolverlo. Era semplice come sommare due più due”.

Info

Il messaggio del morto a cura di Mauro Boncompagni (Il Giallo Mondadori Speciali n. 85), 476 pagine, euro 6,90