La collana “I Classici del Giallo Mondadori” di novembre (n. 1426) presenta: Dipartimento casi bizzarri di Carter Dickson.

La prima apparizione del romanzo risale al 1990, quando la Mondadori lo ha presentato nel numero 2175 della collana "Il Giallo Mondadori", sempre con la traduzione di Mauro Boncompagni.

Per sapere tutto dei racconti presenti nell'antologia, si rimanda al blog-database "Gli Archivi di Uruk".

La trama

A Scotland Yard c’è un ufficio all’apparenza come tutti gli altri. Privo di particolari segni distintivi, se non la scritta sulla porta “D-3, colonnello March”, è in realtà un ufficio diverso da tutti gli altri. Si tratta del Dipartimento Casi Bizzarri, riservato alle indagini su strani episodi che, per quanto inverosimili, implicano un crimine. Capita infatti ogni tanto che qualcuno denunci alla polizia storie talmente assurde da sembrare scherzi o fantasticherie. E tuttavia, a meno che il querelante non sia uno stravagante conclamato, la legge impone di approfondire. Il Dipartimento D-3 è stato creato per questo. A dirigerlo è il colonnello March, perché non c’è niente sulla faccia della terra che riesca a sorprenderlo. Nessuno inoltre possiede il bagaglio di esperienze davvero bizzarre che ha accumulato nella sua carriera, per non parlare del suo debole per ogni specie di enigma o problema matematico, rompicapo compresi. Ebbene sì, per risolvere misteri a base di cadaveri scomparsi o stanze inesistenti, una mente governata da una logica ferrea è proprio quello che ci vuole.

L’incipit del primo racconto

Un taxi lo portò all'ingresso di New Scotland Yard, dalla parte di Derby Street. Era un uomo elegante, dagli occhi leggermente sporgenti e dal naso indagatore. Il portamento generale indicava una certa seriosità, ma l'uomo era così agitato che il poliziotto di servizio all'entrata non riuscì a capire nemmeno una parola di ciò che stava dicendo.

— Lo ha ucciso proprio davanti ai miei occhi! — farfugliò il nuovo arrivato, tenendosi una mano sulla bombetta come se il vento potesse portargliela via. — Avrebbe potuto uccidere anche me, e ci è andato molto vicino, perché l'altro proiettile ha colpito il paralume della lampada che era proprio lì a due passi e…

— Calma, signore! — lo interruppe la guardia in modo gentile. — Chi è stato a fare tutto questo?

— Un paio di guanti — disse il nuovo arrivato.

— Cosa?

— Un paio di guanti. Solo che, all'interno, non c'erano mani. E nemmeno braccia o corpo, se è per questo. Quel tizio era invisibile. E adesso ucciderà anche la ragazza, potete stame certi.

Il poliziotto fece un passo indietro e si mise a studiare l'uomo. Non sembrava uno squilibrato. Aveva gli occhi acquosi, e dalla bocca gli uscivano sbuffi di vapore che si perdevano nell'aria gelida.

— D'accordo, signore — disse il poliziotto. — Vada diritto davanti a sé e svolti alla prima curva; terza porta sulla sinistra.

L'autore

Carter Dickson, pseudonimo di John Dickson Carr (1906-1977), statunitense, è uno dei grandi nell’Olimpo della narrativa poliziesca. I suoi romanzi sono caratterizzati da intrecci ingegnosi, atmosfere fantastiche e una buona dose di humour. Ha vinto l’Edgar nel 1949 e nel 1969 e il Grand Master nel 1962. Creatore del dottor Gideon Fell e di sir Henry Merrivale, è considerato il maestro degli “enigmi della camera chiusa”.

Info

Dipartimento casi bizzarri di Carter Dickson (I Classici del Giallo Mondadori n. 1426), 192 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Mauro Boncompagni