Tra gli autori che si distinguono nel recente panorama degli apocrifi sherlockiani Luigi Pachì ha scovato da qualche anno Giuseppe Berti. Questa settimana su Sherlockiana esce il suo romanzo breve Sherlock Holmes e il mistero del Brompton Cemetery.

Dopo Sherlock Holmes e il delitto mai avvenuto e Sherlock Holmes e il misterioso caso della donna senza testa (usciti su Sherlockiana numeri 119 e 79), in questa nuova avventura proposta da Berti ci troviamo avvolti in un'ambientazione davvero suggestiva. Un vecchio cimitero nella Grande Londra, un mausoleo ornato da arcani simboli egizi, un personaggio misterioso che bussa alla porta di Baker Street in un pomeriggio piovoso, una chiave scomparsa, una statuetta di antica fattura afgana e un ritratto alla National Portrait Gallery che presenta qualcosa che non torna all'evidenza. Sono questi gli unici ingredienti che Holmes, coadiuvato dall'inseparabile Watson, dovrà amalgamare per ritrovare il "Filo d'Arianna" che lo condurrà a un segreto imperscrutabile.

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L'autore

Appassionato della saga sherlockiana, della letteratura ambientata in età vittoriana e dello steampunk, Giuseppe Berti (1955) vive a Pisa e lavora presso l'Università di Firenze. È arrivato finalista al premio Sherlock Magazine Award nelle edizioni 2015 e 2018, è autore di due romanzi, di racconti giunti finalisti in altri premi letterari e cultore di Storia della Scienza e delle tecnologie antiche.