Incendio a bordo di James Hadley Chase, Mondadori 2021.

Victor (Vic) Malloy è un investigatore privato fondatore  della Universal Service, agenzia che accetta “qualunque incarico, dal ritrovare un barboncino di lusso allo smascherare un ricattatore”. Lavora soprattutto con i milionari di Orchid City coadiuvato da Jack Kerman e dalla segretaria Paula Bensinger.

Luglio, caldo boia, per ora niente lavoro ma chiacchiere con Kerman tra una sorsata di whisky e l’altra. Il lavoro, però, arriva all’improvviso per la scoperta di una lettera dimenticata da quattordici mesi in un impermeabile! Ovvero del 15 maggio 1948 e firmata da Janet Crosby che chiede il suo aiuto per trovare delle prove contro qualcuno che ricatta la sorella, accludendo cinquecento dollari. Anche se è passato tanto tempo Vic sente il dovere di vederci chiaro. La ragazza intanto è morta proprio nello stesso giorno della firma causa una malattia cardiaca, così come Macdonald Crosby, suo padre milionario, per una disgrazia mentre puliva il fucile due anni fa. Nel testamento aveva lasciato tre quarti della sua fortuna a Janet, figlia del primo matrimonio, ed ora eredita tutto Maureen, figlia del secondo.

Iniziano le indagini. Inutile stargli dietro, non ci riuscirete. Per un po’ ho immaginato di essere anch’io un personaggio che segue il nostro Vic, ma non ce l’ho fatta. Dopo l’ennesimo movimento ho desistito e l’ho lasciato andare. Eccolo in giro con la Buick. Prima da Maureen malata per intossicazione da cocaina, poi dal dottore che aveva firmato il certificato di morte della sorellastra causa endocardite maligna. In effetti, però, non era il suo dottore, quello vero era Salzer che aveva firmato, invece, il certificato di morte del padre. Già qualcosa non quadra…

Poi via dalla cameriera personale uccisa dal “Carnera”  che lo seguiva con la Dodge. E ora arriva il capo della polizia Brandon dagli “occhi duri e inespressivi”, legato strettamente a Salzer, a cui non piace l’attività di Vic che verrà pedinato e si scontrerà con  il sopracitato Carnera. E poi ancora da Manfred Willet, segretario della società fiduciaria del signor Crosby, dal quale riceve l’incarico di una indagine. Ma non sarà finita qui. Frenetici movimenti da un locale all’altro con Vic sempre più convinto che Crosby e la figlia siano stati uccisi. C’è anche un certo Douglas Sherril da tener d’occhio, ex fidanzato di Jane, diventato proprietario (non si sa come) del Dream Ship, covo di giocatori e prostitute. Ancora movimento assillante, agguati, violenza, spari, morti, colpi di scena a go-go. Chi c’è dietro tutto questo? Salzer? Il capo della polizia? Maureen? Douglas Sherril? Chi altri?…

Il Nostro si ritroverà addirittura nel manicomio diretto da Salzer stesso in compagnia di un vero matto, dove troverà pure l’infermiera che aveva visto la morte di Crosby. Riuscirà a fuggire con l’aiuto dei suoi, poi via al Dream Ship che darà il titolo alla storia con relativo colpo di scena finale.

Penna dell’autore agile, scattante, in continuo fermento come le vicende narrate, momenti di pathos, battute, ironia, tourbillon frenetico di situazioni da capogiro. Non c’è un attimo di pace, non c’è un attimo di respiro. Come già detto ho cercato di seguire Vic, ma non ci sono riuscito. E il resoconto sarà senz’altro incompleto.