Dopo il successo de I delitti di West Point, da cui è stata tratta l’omonima, fortunata trasposizione cinematografica diretta da Scott Cooper, con Christian Bale, Harry Melling e Gillian Anderson, arriva in libreria un nuovo thriller storico di Louis Bayard, La torre nera (La nave di Teseo) che – secondo prassi consolidata – vede come protagonista un personaggio realmente esistito, Eugène-François Vidocq, considerato uno dei padri fondatori dell’investigazione scientifica.

La trama

Parigi, 1818. Hector Carpentier, studente di medicina, vive con la madre vedova nella dimora di famiglia, che ha visto giorni migliori. Conduce un’esistenza tranquilla e ripetitiva.

Fino al giorno in cui viene coinvolto in una indagine condotta da Vidocq, ex criminale, ora investigatore, fondatore e capo della Sureté, maestro di travestimenti e terrore della malavita parigina. Il nome del giovane è scritto su un biglietto recuperato nella tasca di un uomo assassinato.

Prende così il via un’indagine che porterà l’investigatore e lo studente a confrontarsi con una delle vicende più misteriose della storia di Francia, la presunta morte di Louis Charles di Borbone, legittimo erede al trono, figlio di Maria Antonietta e di Luigi XVI, rinchiuso dal governo rivoluzionario nella famigerata prigione della torre nera.

Il romanzo di Louis Bayard combina con grande abilità storia, intrighi politici, tradimenti, depistaggi e cospirazioni, proponendo inoltre un efficace ritratto di Vidocq, comunemente ritenuto il primo detective della storia.

L’Autore

Louis Bayard nasce il 30 novembre 1963 ad Albuquerque (New Mexico) e cresce nel nord della Virginia. Si laurea all’Università di Princeton e consegue un master in giornalismo alla Northwestern University.

Negli anni collabora con il New York Times, il Washington Post, Salon, il Paris Review. Vive a Washington D.C. e insegna scrittura narrativa alla George Washington University. Tra le sue opere, Fool’s Errand (1999), Mr. Timothy (2003), Courting Mr. Lincoln (2019), Jackie & Me (2022).

I delitti di West Point è stato finalista al premio Ellis Peters 2006 per il miglior romanzo storico e selezionato al premio Edgar Allan Poe – Best Mystery Novel 2007.

Louis Bayard
Louis Bayard

Vita avventurosa del primo detective della storia

Eugène-François Vidocq – di cui La torre nera mette in scena un’indagine immaginaria – nasce ad Arras il 24 luglio 1775. Figlio di un panettiere, inizia da bambino a commettere piccoli furti e, a quattrodici anni, uccide, sembra per errore, il suo maestro di scherma. A sedici anni si arruola nell’armata rivoluzionaria. Combatte a Valmy e a Jemmapes. Diserta e finisce col dedicarsi a furti e truffe tra Parigi e il nord della Francia.

Viene arrestato e, nel 1797, condannato a otto anni di lavori forzati. Durante il viaggio per raggiungere il carcere cui è stato destinato, tenta di evadere senza successo. Riuscirà avventurosamente a fuggire dopo otto giorni di detenzione. Nel 1799 viene arrestato di nuovo e inviato in un altro carcere, da cui evade il 6 marzo 1800.

Nel 1806 offre alla polizia parigina i suoi servizi come informatore. Nel 1811 il prefetto lo incarica di organizzare un’unità di investigatori in borghese, che diverrà la Brigade de la sûreté, i cui componenti hanno il compito di infiltrarsi nella malavita. Il 17 dicembre 1813, Napoleone Bonaparte firma un decreto che rende la Sûreté a tutti gli effetti un corpo di polizia, con Vidocq a capo.

L’unità si amplia: all’inizio conta otto dipendenti, nel 1824 ventotto. Oltre a otto collaboratori non in organico che, a titolo di compenso, ottengono licenze per sale da gioco. Per la maggior parte, si tratta di ex criminali o ex detenuti, come Coco Lacour, successore di Vidocq alla direzione del gruppo.

Vidocq in azione in una stampa d'epoca
Vidocq in azione in una stampa d'epoca

Nel 1827 Vidocq presenta le dimissioni da capo della Sûreté. Nel 1828 pubblica le sue celebri Memorie, che si riveleranno un notevole successo editoriale. Vidocq costituirà fonte di ispirazione, tra gli altri, per Honoré de Balzac, che modellerà su di lui – o, almeno, su alcuni suoi tratti – il Vautrin di Papà Goriot (1834).

Nel 1833, fonda il Bureau de renseignements pour le commerce, prima agenzia di investigazioni private che fornisce servizi informativi e di sorveglianza ai commercianti. Muore a Parigi l’11 maggio 1857.

Il contributo di Vidocq alla criminologia investigativa

Vidocq introduce significative innovazioni alle tecniche di indagine, ponendo le basi, si può dire, per i successivi sviluppi dell’investigazione scientifica in tutte le sue numerose declinazioni.

È il primo a utilizzare il calco di gesso per rilevare le impronte di calzatura. Utilizza le schede segnaletiche dei soggetti arrestati, in cui riporta tratti fisici, pseudonimi, condanne precedenti, modus operandi e altre informazioni utili a fini identificativi.

Anziché interrogare criminali e sospettati in carcere, li invita a cena e chiacchiera con loro, ottenendo spesso confessioni, informazioni e riuscendo persino a reclutare futuri agenti. Commissiona la creazione un inchiostro indelebile per la stampa di banconote e una carta a prova di falsificazione.

A sinistra, Gérard Depardieu nel ruolo di Vidocq nel film "Vidocq - La maschera senza volto" di Pitof (2001)
A sinistra, Gérard Depardieu nel ruolo di Vidocq nel film "Vidocq - La maschera senza volto" di Pitof (2001)

Analisi della scena del crimine

Ne Le monde des coquins (1864), Louis Mathurin Moreau-Christophe, dà conto dell’approccio di Vidocq all’analisi della scena di un crimine, teso a individuare peculiari elementi personologici e distintive modalità operative dell’autore del fatto, significativa anticipazione del criminal profiling. In particolare, l’Autore menziona le indagini su un furto con scasso avvenuto alla Bibliothèque Nationale de France nel 1831.

Nella circostanza, il detective ispeziona il pannello di una porta, danneggiato dal ladro, concludendo che le modalità esecutive del crimine possano ricondursi solo a un ladro di nome Fossard. Aggiungendo che però, a quanto sa, l’uomo è detenuto e, dunque, estraneo al fatto. Il capo della polizia, Lecrosnier, presente al sopralluogo, lo informa che Fossard è in realtà evaso otto giorni prima. Rintracciato poco dopo da Vidocq, Fossard risulta essere effettivamente responsabile del furto.

A destra, Vincent Cassel nei panni di Vidocq ne "L'empereur de Paris", regia di Jean-François Richet (2018)
A destra, Vincent Cassel nei panni di Vidocq ne "L'empereur de Paris", regia di Jean-François Richet (2018)

Prefigurazione della balistica forense

Nel 1822, viene uccisa la contessa Isabelle d’Arcy con un colpo di pistola. Sembra tradisse il marito, assai più vecchio di lei. La polizia sospetta dell’omicidio proprio il conte d’Arcy e lo arresta.

Vidocq lo interroga e giunge alla conclusione che l’uomo non riveli tratti della personalità di un omicida. Esamina le pistole da duello dell’uomo e accerta che non hanno fatto fuoco o sono state accuratamente pulite dopo il delitto.

Chiede a un medico di rimuovere il proiettile dalla testa della nobildonna, che risulta troppo grande per essere stato esploso dalle armi del conte. Sottopone quindi a perquisizione l’appartamento dell’amante della donna uccisa: rinviene numerosi gioielli e una pistola le cui dimensioni si adattano al proiettile. I gioielli si rivelano essere della vittima e Vidocq individua il ricettatore che ha acquistato un anello proprio dal sospettato. Che, messo alle strette, confessa l’omicidio.

Titolo: La torre nera (The Black Tower, 2008)

Autore: Louis Bayard

Traduttore: Tiziana Lo Porto

Editore: ‎ La nave di Teseo – Disponibile dal 20 febbraio 2024

Pagine: 448

ISBN‏: ‎ 978-8834616550