Molti ricorderanno questo delitto, compiuto nella notte tra il 6 e il 7 giugno del 2000 a Chiavenna, in provincia di Sondrio. A colpire furono Ambra, Milena e Veronica, tre ragazze all’epoca minorenni, con l’unico, incredibile movente di offrire un sacrificio al diavolo.

Dopo aver attirato suor Maria Laura in una trappola, le tre ragazze compiono quella notte il loro folle rito. Le infliggono diciotto coltellate, sei a testa, perché 666 e’ il numero della Bestia. La mattina seguente un passante scopre il cadavere e subito cominciano le indagini. Poco più di venti giorni più tardi Ambra, Milena e Veronica finiscono in manette. Il processo si conclude per tutte e tre con pene severe: Ambra, ideatrice del delitto, è condannata a 12 anni e 4 mesi, Veronica e Milena a 8 anni e 6 mesi.

Oggi i fatti di Chiavenna tornano a far discutere. il 6 giugno del 2006 (6-6-06) si è chiuso a Como il processo di beatificazione per suor Maria Laura Mainetti, mentre è di agosto la notizia della scarcerazione di Veronica con tre anni di anticipo grazie all’indulto. Al momento Milena si trova in una comunità mentre Ambra è reclusa nel carcere di Torino anche se presto potrebbe godere della semilibertà.

Nonostante la figlia sia stata scarcerata, Pieraldo Pietrobelli, padre di Veronica, non ritiene che la vicenda abbia in qualche modo trovato una conclusione e sente su di sé il peso di quanto fatto dalla figlia. Per questo ha incontrato Amedeo Mainetti, fratello di suor Maria Laura.

La generale disponibilità al dialogo, la responsabilità morale e oggettiva che Pieraldo Pietrobelli sente su di sé e il clamore che ai tempi fece la notizia, fanno di questo, un incontro di grande interesse.

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