Dorothy Leigh Sayers è una delle migliori autrici inglesi di Mystery durante il periodo tra le due Guerre Mondiali. Quasi sconosciuta in Italia (i suoi romanzi sono da poco stati tradotti) è la creatrice di uno dei personaggi più interessanti della letteratura gialla: Lord Peter Wimsey, un aristocratico inglese con il pallino delle indagini. Sebbene la Sayer amasse definirsi traduttrice inglese della Divina Commedia di Dante, viene ricordata dalle letterature per i suoi ottimi lavori teatrali e per i numerosi saggi (soprattutto quelli femministi); dagli storici, come una delle prime donne laureate a Oxford orothy L. Sayers (Oxford 13 giugno 1893 – Witham 17 dicembre 1957), era una promettente studentessa di lingue classiche e moderne. Figlia unica Henry Sayers, cappellano della Christ Chrurch di Oxford e preside della Choir School (dove Dorothy ha imparato fin da piccola il latino) nel 1912, vince una borsa di studio e comincia a frequentare la facoltà di Lingue, e soprattutto i corsi di Letteratura Medievale. Nonostante all’epoca alle donne non fosse facile laurearsi, la Sayers fu la prima laureata. Dopo di lei le regole dell’austera università inglese cambiarono, fino a che nel 1920 Dorothy riesce a conseguire un Master. La sua esperienza accademica farà da spunto per il suo primo romanzo: Gaudy Night (Serata di Gala).

Dpo gli anni Venti il Regno Unito è costretto a far fronte a esigenze sociali e culturali importanti. La prima Guerra Mondiale mette in evidenza problemi e pericoli che cambieranno per sempre la società inglese e mondiale. Alle donne viene concesso il voto (1918) e Dorothy diventa una femminista. Proprio in questo periodo dà alla luce Whose Body? (Di Chi è questo Corpo?).

"Il mio romanzo comincia con una donna grassa che viene trovata morta nel suo bagno: non ha niente addosso eccetto un paio di pince-nez. Ora, perchè portava solo i suoi pince-nez?" (da un’intervista di Barbara Reynolds).

Lord Peter Wimsey irrompe nel mondo delle detective story con un’esclamazione che ha ben poco dell’aplomb universalmente riconosciuto agli aristocratici inglesi: "Oh, amn!" (Dannazione!). Da questa prima frase continuerà ad affascinare i lettori in dieci romanzi e due raccolte di racconti. L’ultima raccolta (Striding FollyFollia Galoppante) contiene nel racconto finale un ennesimo: "Oh, damn!" ma molto, molto differente...

Nel descrivere il suo personaggio, la Sayers una volta lo associò a una sorta di Fred Astaire (cosa del tutto evidente nei primi cinque romanzi con Lord Peter). Come Agatha Christie, anche Dorothy Sayers inventa un suo personaggio alter-ego: la scrittrice di romanzi gialli Harriet Vane, che fa la sua apparizione in Strong Poison (Potente Veleno). All’inizio

la Sayers confessa di aver inventato Harriet molto carina affinché Lord Peter potesse innamorarsene, ma poi i suoi personaggi hanno cominciato quasi a non sopportarsi e Dorothy è stata costretta a far uscire Peter di scena, senza nemmeno farlo sposare!

Ma la Sayers è anche l’inventrice di una serie di racconti con protagonista Montague Egg, un marinaio dedito all’alcool e al risolvere i misteri più intricati con acume e insospettabile astuzia.

Dorothy ha lavorato inoltre con solerzia ad alcune parodie, tra le quali spiccano proprio quelle sulla mancata fidanzata di Lord Peter: Harriet Vane, dando vita in tal modo a un nuovo genere letterario: le detective story umoristiche.

Dorothy Sayers apparve, assieme alla sua “rivale” Agatha Christie, come personaggio di un giallo di Gaylord Larsens intitolato proprio Dorothy and Agatha, nel quale un uomo viene ucciso nel salotto e  la Sayers deve risolvere il mistero!

Invece il suo personaggio, Lord Peter Wimsey, fa la sua apparizione (oltre che in numerosi romanzi e racconti scritti da ammiratori della Sayers) in A Letter of Mary (Una Lettera di Mary) di R. King, autore tra l’altro di molti romanzi che hanno come protagonista Sherlock Holmes.