Patricia Highsmith (1921 – 1995) è stata una famosa scrittrice di gialli, thriller e noir ed è stata anche una persona che amava i gatti e su questi animali come protagonisti ha scritto anche dei racconti. Alcuni, insieme a tre poesie ed un saggio sono stati recentemente pubblicati dalla Casa Editrice Archinto con il titolo Dei gatti e degli uomini.
L’autrice nasce nel Texas, si trasferisce a New York. A scuola mostra un buon talento per la pittura e la scultura e la sua grande passione è scrivere. Riesce a pubblicare il suo primo romanzo nel 1950, si tratta di Sconosciuti sul treno, romanzo che avrà una trasposizione nel grande schermo.
Nasce nel 1955 un protagonista molto interessante: Tom Ripley. Un serial killer le cui storie lasciano il lettore con il fiato sospeso e la voglia immediata di sapere come riuscirà ogni volta a farla franca. Anche su Tom Ripley sarà girato un film.
Nel 1963 Patricia Highsmith, persona molto riservata, solitaria e lontana da ogni evento mondano si trasferisce in Europa, trascorrendo i suoi ultimi anni nella campagna svizzera vicino a Locarno
la piccola antologia Dei Gatti e degli uomini contiene i racconti: Qualcosa che il gatto ha portato a casa; La più grossa preda di Ming e la casetta per gli uccelli vuota.
Nel primo racconto, dal titolo Qualcosa che il gatto ha portato in casa, due famiglie amiche stanno trascorrendo un tranquillo pomeriggio e l’ora del te viene interrotta dall’arrivo del gatto di casa, Portland Bill, che porta un ben strana preda: si tratta di un pezzo di una mano e di due dita. Questa “preda” portarà alla scoperta di un assassinio e del colpevole.
Nel secondo racconto: La più grossa preda di Ming è la storia di un gatto molto affezionato alla sua bella padrona ma mal sopportato dall’uomo di lei. La lotta, senza esclusione di colpi, avviene senza che la donna si accorga di nulla e ci sarà un vincitore....
Terzo racconto: La casetta per gli uccelli vuota narra di una spietata caccia di Micia-Micia ad uno strano nemico. Come detto completano il volume tre poesie ed un saggio dell’autrice sul suo rapporto con i gatti.
ecco la “quarta” del volume:
In questi tre racconti di Patricia Highsmith, così come nelle poesie che seguono e nella sua dichiarazione finale, i gatti sono il vero perno attorno al quale gira tutto il libro. Gli esseri umani non sono che semplici optional. Ovviamente si tratta di gatti tendenti al giallo (essendo della Highsmith) e parenti prossimi di quei gattacci malandrini della grande tradizione letteraria che va da Poe a Bulgakov e oltre. Ma qui la straordinaria perspicacia dell’autrice nei confronti dei nostri felini domestici è tale, che essi non hanno alcuna connotazione negativa, pur essendo, a volte, decisamente diabolici.
Dei gatti e degli uomini di Patricia Highsmith (Katzen, 2007, Traduzione Giulia Niccolai, Archinto Editore, collana Le Mongolfiere, pag. 112, euro 12,00)
ISBN 978-88-7768-470-7
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