Dalla Edizioni Piemme un thriller dello scrittore Olen Steinhauer che, con il titolo La cena delle spie (All the Old Knives, 2015), ci presenta un suo recente romanzo. Di questo autore è stato pubblicato un'altra sua opera: Il turista (Giano 2009) primo volume della serie Milo Weaver.

Nel romanzo le voci narranti sono quelle dei due protagonisti, due agenti segreti degli Usa che al tempo dei tragici fatti che li hanno coinvolti, nel 2006, erano a Vienna. La narrazione avviene a capitoli alterni e le voci sono quelle di Henry Pelham e di Celia Favreau.

Siamo nel 2006 e all’aeroporto di Vienna viene fatto atterrare un aereo che è caduto in mano a un gruppo di terroristi arabi. A bordo oltre un numero imprecisato (quattro o sei) di terroristi arabi, forse di un ramo di Al Qaeda, ci sono anche 120 passeggeri. Ovviamente la polizia e le “teste di cuoio” austriache sono in allarme e pronte a intervenire così come sono in allarme i vari governi auropei.

I terroristi, per lasciare liberi i passeggeri, richiedono la liberazione di alcuni loro “fratelli” in prigione in Germania e in un altro paese europeo.

Tutti gli agenti della Cia di sede a Vienna, compresi Henry e Celia (che sono amanti), si attivano per poter arrivare a una soluzione non cruenta, ma le cose non vanno per il verso giusto e tutti i presenti all’interno dell’aereo muoiono, compresi i terroristi, che hanno liberato un gas altamente letale.

Dopo questo fatto, c’è il forte sospetto che proprio un agente Cia abbia dato delle informazioni vitali ai terroristi. Ma le tracce sono labili e non si riesce a capire chi può essere stata la talpa.

Inoltre Celia affranta da questo smacco interrompe la relazione con Henry, si dimette dalla Cia e rientra negli Usa.

Cinque anni più tardi Henry, rimasto a Vienna, continua a indagare su quanto accaduto sull’aereo, per scovare anche la talpa. Dopo aver interrogato vari agenti che in questo periodo sono stati spostati oppure si sono dimessi, decide di andare a interrogare proprio Celia.

Si reca in California dove ora la donna vive, sposata con due figli. I due si incontrano all’interno di un ristorante. Mentre  rivivono i loro ricordi (spesso attraverso flashback) di quel dirottamento terroristico disastroso che ha avuto luogo sei anni prima, il motivo dietro il loro incontro rimane oscuro: serve per ravvivare la loro storia d'amore oppure per capire cosa accadde veramente quel giorno?

Dai racconti dei due ex-amanti viene fuori un ritratto affascinante e a ogni pagina i protagonisti rivelano sempre un poco di più, ma il lettore quando pensa di aver capito tutto rimane sorpreso da un finale imprevedibile.

Veramente un magnifico romanzo di spionaggio.

L’autore

Olen Steinhauer è nato nel 1970 in Virginia, vive a New York. È uno dei giovani autori americani di thriller più promettenti del momento. Considerato l'erede di le Carré, ha vinto con The Nearest Exit il Dashiell Hammett Award e, due volte, l'Edgar Award. La cena delle spie, il suo primo romanzo che non appartiene a una serie, è stato un bestseller del "New York Times" come i precedenti, è tradotto in 15 paesi, e sarà presto un film per la regia di Neil Burger, regista di Divergent e The Illusionist. Al momento sta scrivendo Berlin Station, una produzione originale per Epix (Paramount), uno dei canali streaming emergenti in USA.

La “quarta”

Celia Harrison sa, o crede di sapere, cosa l'aspetta la sera in cui, nell'idilliaca Carmel-by-the-Sea, di fronte alle onde del Pacifico, arriva con un volo dall'Europa l'agente Henry Pelham – che con la sua stanchezza, le spalle curve, e quell'incontrollabile voglia di un martini, sembra arrivato apposta per riportarla indietro nel tempo, a un passato che Celia ha deciso di gettarsi alle spalle. Un passato in cui anche lei, come Henry, era un'agente della CIA. E in cui un terribile atto terroristico all'aeroporto di Vienna, che la CIA non seppe né arginare né sventare, mise fine alle loro carriere. Al loro amore turbolento. Alla fiducia che nutrivano l'uno per l'altra.

Un solo appuntamento a cena: il primo dopo molti anni, e quasi sicuramente l'ultimo. Anche Henry sa, o crede di sapere, cosa lo aspetta. Per lui questa è la cena della resa dei conti. La cena in cui – con ogni mezzo, lecito e illecito – estorcerà a Celia una confessione su cosa successe davvero a Vienna, e in cui saprà anche perché, subito dopo, Celia lo lasciò per sempre, sgretolandogli il cuore. Ma Celia ha tutt'altri programmi per la serata – e per Henry. Perché nulla è come sembra durante questa lunga, burrascosa, sorprendente cena di ex amanti, ex colleghi, ex spie. Nulla se non una cosa: ogni parola detta è una bugia.

Olen Steinhauer, La cena delle spie (All the Old Knives, 2015)

Traduzione Stefano Magagnoli 

Edizioni Piemme, pagg 249, euro 17,50