Il quarantanovesimo numero della collana “Il Giallo Mondadori Sherlock”, la prima al mondo a far rivivere ogni mese le gesta del celebre detective, presenta questo settembre Sherlock Holmes. Il sigillo dei nove draghi (Sherlock Holmes and the Nine-Dragon Sigil, 2016), di Tim Symonds.

La trama

Corre l’anno 1906, e Sherlock Holmes si è ritirato nel Sussex per dedicarsi allo studio e all’apicoltura. Agli occhi del dottor Watson, in visita di cortesia, la casa dell’amico sembra una replica del 221B di Baker Street. I vecchi cimeli sono tutti al loro posto: il tavolo macchiato dagli acidi degli esperimenti chimici, i diagrammi, la rastrelliera delle pipe; immancabili, il prezioso violino e la babbuccia persiana con la riserva di tabacco. Sì, parrebbe quasi di essere tornati indietro nel tempo, all’epoca delle loro appassionanti avventure. Detto fatto, perché da questo quadretto idilliaco, venato di nostalgia, il dinamico duo sta per essere catapultato, con un drastico cambio di scena, letteralmente agli antipodi. La consulenza del grande segugio è richiesta nel cuore del Celeste Impero, dove si vocifera di un complotto ordito ai danni dell’autorità suprema. Sventare la cospirazione, alle prese con l’enigma di un misterioso sigillo, non sarà semplice quanto accertarne l’esistenza, ma il metodo di Holmes funziona a ogni latitudine. Perfino in Cina, il regno degli intrighi.

L’incipit

L’orologio sulla mensola del camino batté le due e mezzo. Mi guardai attorno tamburellando con le dita sulla scrivania. I diplomi incorniciati con la scritta “Dottor John H. Watson, chirurgo” appesi alla parete e lo stetoscopio appoggiato sullo scrittoio suggerivano anche all’osservatore più distratto che la stanza era lo studio di un dottore e che io, sulla seggiola dallo schienale arrotondato, ero il medico in questione.

Era il 1906 e mi sarei lasciato presto alle spalle un’altra bella estate edoardiana. Nel mondo là fuori l’Homo sapiens, la specie più influente sulla terra, continuava a riprodursi. Un vecchio studente di Eton chiamato Charles Rolls e un meccanico autodidatta molto in gamba rispondente al nome di Frederick Royce avevano presentato un’automobile destinata a diventare la leggendaria Rolls-Royce Silver Ghost. Le comunicazioni si evolvevano a una velocità impressionante. L’Esercito britannico e la Marina sperimentavano i triodi e il telegrafo senza fili per rimpiazzare il sistema a semaforo meccanico, l’eliografo MK IV e la lampada segnalatrice a luce bianca dei tempi in cui prestavo servizio in India e in Afghanistan. Il pioniere francese Guillaume Joseph Gabriel de La Landelle coniava la parola “aviazione” da avis, il termine latino per “uccello”.

Il mio vecchio compagno d’avventure Sherlock Holmes si era ritirato di sua spontanea volontà fra le colline del Sussex da ormai tre anni, a “osservare le piccole orde laboriose di api mellifere” con lo stesso fervore con cui una volta studiava il mondo criminale in casi come Il mistero di Boscombe Valley e L’avventura del nobile scapolo. Prima dell’annuncio improvviso del suo ritiro, mi consideravo una parte immutabile della sua esistenza, come la chiusura estiva delle banche e il Cambio della Guardia. Senza Holmes al comando mi sentivo come un palombaro issato troppo presto in superficie, un animale marino pescato dagli abissi. “La notorietà mi è divenuta detestabile” era stata la sua insoddisfacente spiegazione.

Extra

Il volume è impreziosito dal saggio: Tra imperatori e imperatrici: verso l'età moderna dell'impero cinese di Luigi Pachì:

"Abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare l’autore di questo romanzo nel quarantesimo volume della nostra collana, Sherlock Holmes: Il caso della Spada di Osman. La storia era ambientata nel 1906, con il sultano Abdul Hamid II in grande difficoltà: il collasso dell’Impero ottomano avrebbe infatti potuto permettere al Kaiser della Germania un facile accesso al Medio Oriente e alle rotte verso l’India, vitali per i possedimenti inglesi. Holmes, su richiesta del ministro degli Esteri britannico sir Edward Grey, veniva chiamato a intervenire per impedire l’assassinio del sultano.

Nel romanzo che avete tra le mani, inedito in Italia, è ancora sir Edward a chiedere aiuto al detective di Baker Street, al quale questa volta viene assegnato un incarico nella favolosa Città Proibita, nel lontano Middle Kingdom."

Info

Sherlock Holmes. Il sigillo dei nove draghi di Tim Symonds (Il Giallo Mondadori Sherlock n. 49), 224 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Luca Sartori