La presidente di Alicia Giménez Bartlett, Sellerio 2023.

La storia si svolge tra Valencia e Madrid nell’inverno del 2020. Berta e Marta Miralles, trentadue e trent’anni, sono due ispettrici di polizia che vivono insieme appena uscite dall’accademia con il massimo dei voti. La prima disciplinata, forte e razionale con una storia d’amore finita male; la seconda del tutto diversa, istintiva, allegra, spensierata, entusiasta, pronta sempre a divertirsi. A loro, proprio perché giudicate come investigatrici inesperte e facilmente malleabili, viene affidato un caso che deve rimanere assolutamente segreto.

Ovvero la morte per avvelenamento al cianuro bevuto con il caffè della presidente Vita Castellà della Comunità Valenciana, ritrovata cadavere dall’addetto stampa dottor Badía nel lussuoso hotel Victoria di Madrid. Per non creare problemi nell’opinione pubblica si diffonde, su ordine di Juan Quesada Montilla, direttore nazionale della Policía Nacional, la notizia che la suddetta è morta per un infarto.

Le nostre due poliziotte, però, non sono affatto delle sciocche novelline incapaci ma già comprendono sin dall’inizio in quale casino si sono infilate. Ergo occorre indagare fino in fondo, anche se non mancheranno momenti di titubanza (dimettersi?), senza far capire il loro scopo e il profondo senso della giustizia soprattutto al capo commissario Solsona.

Intanto da sottolineare che il giorno dopo la sua morte Vita doveva essere ascoltata in tribunale, probabilmente per rivelazioni importanti contro membri corrotti del suo partito. Con la collaborazione dell’addetto stampa Salvador “Boro” Badía (“Boro” gay, ce l’ha a morte con il suo partito omofobo che gli ha spezzato la carriera), si incomincia a scoprire qualcosa che riguarda certi politici. 

Le nostre novelle ispettrici ce la metteranno tutta per risolvere il caso: via ad interrogare la cameriera che ha portato il caffè alla defunta e i vicini di casa, via a controllare le mosse del possibile assassino in un continuo, vorticoso movimento da un bar all’altro (“dove vanno tutti in Spagna, in ogni situazione”) per ottenere qualche informazione.

E poi scontri tra loro e con il capo, baruffe, battute, ironia, ricordi, furberie, bugie, omissioni, depistaggi, momenti di crisi, di imbarazzo, momenti di malinconia, gli amori perduti di “Boro” e Berta, insieme a vino, birra, gin, granita al limone con vodka, caffè, bunyols e, soprattutto, a casa dei genitori contadini, una bella mangiata di riso “con il trionfo dei colori e di aromi” da far venire l’acquolina in bocca. Il tutto tra squarci di città e di vita, appalti truccati, mazzette, finanziamenti illeciti, denaro pubblico nelle casse del partito in un mondo ormai in putrefazione.

Ma come andrà a finire? Ce la faranno le nostre eroine a smascherare il colpevole o i colpevoli? Riusciranno a non farsi bloccare dagli apparati? Da chi sta in alto?…

Non rimane che seguirle e sorridere un po’ insieme ad Alicia Giménez Bartlett.