Un thriller distopico in cui, in un futuro non troppo lontano, “il Messaggio”, una breve sequenza sonora trasmessa contemporaneamente da tutti gli apparecchi di comunicazione del mondo, ha cancellato la civiltà umana, facendo regredire tutti quelli che l’hanno ricevuto allo stadio di belve assetate di sangue.

Andiamo a scoprire l’esordio sul panorama editoriale italiano con Bertoni Editore di Leonardo Araneo, già noto nell’ambito televisivo e cinematografico per aver curato la regia di documentari e lungometraggi.

Il tuo romanzo d’esordio, “BACK HOME”, è un thriller distopico dalle tinte tragiche e misteriose. Perché questa scelta?

La mia intenzione con Back Home era quella di raccontare una storia appassionante che potesse però anche fornire lo spunto per riflettere su alcuni temi a me molto cari come il ruolo e l'importanza dei mezzi di comunicazione di massa nella nostra società, il consumismo ed il rapporto dell'uomo con l'ambiente. Per questo quando ho pensato al contesto in cui ambientare la storia di Adam e di sua figlia Juliette mi sono rivolto al genere, che si presta da sempre ad essere interprete, in metafora, delle ansie e delle preoccupazioni della contemporaneità.

 

Quali sono le sfide che hai incontrato nel cercare di immaginare il mondo del tuo romanzo?

La principale sfida è stata quella di rimanere quanto più possibile aderente al realismo sia nell'ambientazione che nei personaggi narrati. Volevo che il lettore riuscisse a empatizzare completamente con Adam e perciò avevo bisogno non solo di renderlo un personaggio realistico, con le proprie debolezze e i propri punti di forza, ma anche di farlo muovere in un mondo credibile. Per questo ho letto decine di saggi e articoli sulle possibili conseguenze di un evento apocalittico come la diffusione del “Messaggio” in termini di gestione delle infrastrutture essenziali, approvvigionamento di cibo e risorse e obsolescenza della nostra tecnologia e credo di essere riuscito a creare un mondo che, al di là dello spunto fantascientifico, conservi una forte verosimiglianza.

 

Come si sviluppano le relazioni in chiave thriller in un romanzo in cui i pochi sopravvissuti lottano per la propria esistenza?

A differenza di quanto accade nella maggior parte della letteratura distopica e post apocalittica ho scelto di presentare un'umanità che, nel momento di difficoltà, riesce a mostrare il proprio lato migliore, come in fondo abbiamo visto accadere anche recentemente con la pandemia. I pochi umani scampati al Messaggio, in Back Home, dimostrano infatti un discreto spirito di fratellanza e si raggruppano rapidamente in comunità improntate in linea di massima su valori quali la cooperazione, l'equa distribuzione delle risorse e il rispetto. Tra di essi, però, rimangono comunque alcune mele marce, che approfittano della situazione per trarne il massimo vantaggio personale e sarà proprio con essi che Adam si troverà a confrontarsi. E purtroppo, nel farlo, sarà costretto a oltrepassare qualsiasi limite etico e morale abbia mai avuto.

 

Adam è uno dei pochi sopravvissuti, solo e alla ricerca di una figlia rapita. Come applicare le brutalità a cui è costretto al suo ruolo di padre?

Questo è il nodo fondamentale di Back Home. Si possono compiere azioni mostruose senza trasformarsi in mostri a propria volta? È possibile arrivare a mentire, tradire, torturare ed uccidere come farà Adam senza perdere la propria umanità? Queste sono alcune delle domande che il mio romanzo vuole sollevare ed il finale, che ha fatto molto discutere, fornisce la mia personale risposta.

 

In chiusura, che ruolo giocano i rischi della protezione paterna e della mascolinità tossica?

È proprio attorno a questi temi che si costruisce la vicenda di Adam e di sua figlia Juliette. Chiunque abbia un figlio credo si sia trovato a domandarsi cosa sarebbe disposto a fare per proteggerlo ma io mi chiedo anche: fin dove è giusto spingersi? Perché sempre più spesso mi capita di vedere casi in cui il fisiologico e sacrosanto spirito di protezione che i genitori hanno nei confronti dei propri figli sconfina nell'iperprotettività, nella volontà ottusa di tenerli sotto una campana di vetro precludendo loro tanto le esperienze negative, che in molti casi sono comunque formative, quanto quelle positive e questo è tanto più frequente nel rapporto dei padri con le figlie, che vengono viste come particolarmente bisognose di cure e protezione. È un'altra declinazione di quello che oggi chiamiamo maschilismo tossico che purtroppo finisce certe volte per trasformarsi in violenza e persino in femminicidio. D'altra parte, in una società come la nostra in cui tutto è merce, tutto è consumo e qualsiasi cosa può essere comprata e posseduta diventa sempre più difficile accettare l'idea che, certe volte, amare davvero significhi imparare a lasciare andare.

 

Titolo: BACK HOME

Autore Leonardo Araneo – Casa editrice Bertoni Editore – Pagine 256 – Genere Thriller distopico. Prezzo 18,00 Euro – ISBN 9788855355551