Per la traduzione di Claudio Foti, anche se non si tratta di un apocrifo, segnalo che questa settimana è disponibile il n. 115 della collana in eBook Innsmouth – Weird Zone & More che propone un racconto di Arthur Conan Doyle. Si tratta di L'orrore delle altezze. (“The horror of the Heights, pubblicato nel 1913 su The Strand Magazine).
Questa storia è raccontata attraverso un diario macchiato di sangue scoperto ai margini di una fattoria a Withyham. Il taccuino è scritto da un certo Mr. Joyce-Armstrong e mancano le prime due e le ultime pagine; il taccuino è quindi soprannominato “il frammento Joyce-Armstrong”.)Un aviatore, dopo la morte di diversi colleghi durante dei voli, decide di indagare su quello che gli è successo, visto che sospetta ci sia qualcosa di misterioso e pericolosissimo che galleggia oltre i 9000 metri di altezza. Cosa potrebbe esserci al di sopra di questa quota? Riuscirà a scoprirlo?
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Nota del traduttoreTradurre Sir Arthur Conan Doyle, nato nel 1859 e passato a miglior vita negli anni trenta dello scorso secolo, attualizzando il suo modo di scrivere sarebbe molto semplice. Più difficile e corretto, a mio avviso, è cercare di riprodurre il testo originale rispettando il più possibile il pensiero e la forma usata oltre cento anni fa. Per questo, nel tradurre i suoi testi, ho preferito lasciare che la sua voce originale parlasse al lettore: una voce arcaica a volte, e prolissa altre, una voce a volte non immediatamente comprensibile ma originale. E sono sicuro che questa scelta sia la più corretta e apprezzata da chi, pagina dopo pagina, vuole immergersi nello stile e nel modo di pensare e di formulare le frasi dell’epoca.
L'autore
Tutti conoscono Sir Arthur Conan Doyle (Edimburgo, 22 maggio 1859 – Crowborough, 7 luglio 1930) come lo scrittore che ha dato vita al detective più famoso del mondo, il razionale e logico Sherlock Holmes. Gli appassionati di horror invece vedono in lui l'inventore della mummia malevola, l’autore di alcune delle migliori storie di fantasmi della letteratura inglese e precursore, ma anche un epigono della narrativa lovecraftiana. In effetti, Doyle sta alla mummia come Stoker sta al vampiro, e le sue storie di serial killer armati di piccone, di strumenti di tortura infestati dai fantasmi, degli spettri nel Polo Nord, di seducenti lupi mannari o di tentacolari mostri gelatinosi che gravano nei cieli sopra di noi sono agghiaccianti tanto quanto le avventure di Holmes sono elettrizzanti. Quindi che voi siate un fan del Grande Detective o dei più oscuri racconti weird, sarete sicuramente soddisfatti da questo suo racconto.
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