In arrivo una serie tv dedicata al delitto di via Poma. Dopo il film televisivo diretto nel 2011 da Roberto Faenza, l’omicidio di Simonetta Cesaroni, avvenuto a Roma il 7 agosto 1990, tutt’ora irrisolto, rivivrà in una produzione che, a quanto si legge su Trend-Online, sarà declinata nei modi del legal/crime drama ad alta tensione.

Non ancora reso noto il titolo della miniserie, che dovrebbe ricostruire approfonditamente la vita di Simonetta, il delitto di cui è rimasta vittima, le relative indagini e gli errori giudiziari che ne sono scaturiti. Il tutto con la collaborazione degli eredi della vittima e i loro legali e basandosi sugli atti processuali relativi al caso.

Coinvolta nel progetto, la casa di produzione Cattleya, che collaborerà con gli sceneggiatori Bernardo Pellegrini (Il Re) e Flaminia Gressi (Circeo). Non ancora definite la data di uscita e la piattaforma di distribuzione.

“Via Poma non è solo un caso di cronaca nera”, dichiarano Pellegrini e Gressi, “ma racconta la storia di due ragazze. Due sorelle. Simonetta, coi sogni, gli amori, i piccoli dispiaceri e i desideri dei vent'anni. Sua sorella Paola con la sua forza nel tenere insieme la famiglia contro il dolore e con la sua sete di giustizia che per trent'anni la porterà a battersi contro un muro di silenzio per arrivare alla verità.” E aggiungono: “L’Italia di via Poma è l'Italia di oggi. Fragile e precaria. L'immagine di un Paese bugiardo e spaventato che, in quell'ufficio al terzo piano di via Poma, fa i conti con se stesso.”

Via Poma n. 2, a Roma
Via Poma n. 2, a Roma

Simonetta Cesaroni è stata uccisa negli uffici romani dell’Associazione Italiana Alberghi della Gioventù (A.I.A.G.), siti in via Poma n. 2. L’omicida l’ha aggredita colpendola in viso e infliggendole ventinove coltellate. Com’è noto, le prime indagini hanno condotto all’individuazione del colpevole in Pietrino Vanacore, il portiere dello stabile in cui è stato commesso il delitto, successivamente scagionato. All’inizio del 1993, una seconda indagine si è focalizzata su Federico Valle, giovane nipote dell’architetto che viveva all’ultimo piano del palazzo. Vent’anni dopo il delitto, Raniero Busco, fidanzato di Simonetta all’epoca dei fatti, è stato processato per l’omicidio e assolto in via definitiva.

Nel 2022 si è riparlato del caso: sarebbero emersi, dopo tanto tempo, alcuni nuovi dati relativi al possibile orario dell’omicidio e a un ipotetico sospettato, ormai deceduto, comunque – a quanto pare – risultato in possesso di un alibi. Si è interessata della vicenda anche la Commissione parlamentare antimafia, riesaminando le risultanze dell’inchiesta e suggerendo possibili scenari da approfondire. La serie tv potrebbe anche dare conto, quindi, del nuovo corso dell’indagine. Che sembra ancora lontana dalla conclusione.