Rosa Carvalho, ispettrice della polizia giudiziaria di Lisbona, si imbatte in un caso inquietante: una donna viene ritrovata priva di memoria nel Jardim da Estrela e, dopo un breve ricovero in ospedale, muore improvvisamente.

Il caso viene archiviato in fretta, ma qualcosa non torna. Una scritta enigmatica comparsa sul corpo, insieme a una serie di dettagli inspiegabili, spingono Rosa a riaprire l’indagine.

Le tracce la conducono fino a Como, tra le stanze polverose di un palazzo tanto affascinante quanto oscuro, noto un tempo come Il Dollaro, la casa di appuntamenti più celebre della città. Tra le sue mura echeggiano segreti inconfessabili e atroci delitti: l’ultimo dei quali accade allorquando un gruppo di amici elabora un perverso gioco di seduzione che si trasforma in una spirale di feroce violenza.

Paola, questo nuovo noir unisce Lisbona e Como, due luoghi molto diversi ma entrambi suggestivi. Perché li hai scelti?

Como è la città in cui sono nata e cresciuta e dove ancora vivo; Lisbona è la mia città dell'anima, il luogo dove torno appena posso e dove, un giorno, vorrei trasferirmi. Entrambe hanno un’anima duplice, luminosa e oscura. Lisbona è la città dei miradouros e della luce, ma anche dei vicoli dove ci si perde; Como è diventata famosa in tutto il mondo per la bellezza del suo lago, per le celebrità che hanno comprato ville da sogno sulle sue sponde e per i paesaggi da cartolina. Tuttavia, dietro le facciate liberty e gli eleganti negozi del centro si nascondono segreti inconfessabili. Mi interessava proprio questo: portare il lettore a camminare sul confine tra luce e ombra, bellezza e abisso.

La protagonista, Rosa Carvalho, è un’ispettrice forte e determinata. Quanto di te c’è in lei?

Molto. Rosa ha il mio stesso bisogno di andare fino in fondo, di non fermarsi alle versioni comode o ufficiali. Il suo motto, “Senza fretta, ma senza tregua”, mi rappresenta pienamente: la costanza, la pazienza e l’ostinazione sono gli strumenti con cui affronto sia la scrittura che la vita.

Nel romanzo affronti temi come la violenza di genere e il narcisismo patologico. C’è stato un momento o un fatto reale che ti ha spinta a inserirli nella trama?

Purtroppo sì. Il libro è uscito poco prima che scoppiasse la vicenda del gruppo Facebook “Mia moglie” e io racconto esattamente quel meccanismo: uomini stimati, professionisti integri all’apparenza, che in realtà si divertono a trasformare le donne in cataloghi e trofei. La scrittura, per me, è anche un atto politico: denunciare, svelare, smascherare quello che molti fingono di non vedere.

L’amnesia è un elemento chiave del romanzo. Come hai lavorato per renderla credibile dal punto di vista narrativo e psicologico?

Ho studiato molto, documentandomi su testi medici e testimonianze dirette. Soprattutto mi interessava il valore simbolico dell’amnesia: cosa significa non ricordare? Cosa perdiamo, e cosa possiamo inventare, quando la memoria si spezza? In narrativa, il vuoto di memoria diventa un labirinto: il lettore cerca di ricostruire insieme ai personaggi, e in questo gioco speculare l’angoscia diventa più reale.

Ti piacerebbe vedere L’ultimo segreto di Via Volpi adattato per il cinema o la TV? In caso, quale attrice interpreterebbe al meglio il personaggio di Rosa Carvalho?

Sì, mi piacerebbe moltissimo. Il romanzo ha una forte componente visiva e una tensione che si presta a immagini e atmosfere cinematografiche. Per Rosa Carvalho penso a un’attrice intensa, capace di restituire sia la forza che le fragilità: qualcuno come Penélope Cruz o Margherita Buy, donne che sanno raccontare con lo sguardo più di mille parole.

Autrice: Paola Minussi

Titolo: L’ultimo segreto di Via Volpi

Casa editrice: Bertoni Editore

Uscita: Luglio 2025

Costo: 18,00 euro

Pagine: 216