Nasce una nuova collana di eBook firmata da un marchio che sta acquisendo sempre più importanza nella realtà italiana: Delos Digital.

Inizia da oggi l’esperienza di Delos Crime, curata da quel Vincenzo Vizzini già noto ai lettori della Writers Magazine Italia in quanto ne è il caporedattore. La collana si propone di ospitare grandi thriller mozzafiato di autori premiati ma anche di esordienti: abbiamo incontrato il curatore e il primo autore presentato, Franco Forte, per parlarne.

      

Iniziamo da Vincenzo Vizzini. Prima di tutto, cosa significa curare per Delos Digital un genere così illustre come il “crime”?

È stata proprio la prima cosa che mi sono chiesto quando Franco Forte mi ha proposto di curare una collana di genere per il digitale. La sfida è stata forte perché il crime ha una antica tradizione e gli appassionati sono molto esigenti. Non voglio dire che i lettori degli altri generi siano da meno, ma scrivere un giallo classico, con tutti gli indizi che devono essere al posto giusto, o un thriller in cui il ritmo deve essere sempre a un certo livello, o un noir che in Italia è cresciuto tanto da diventare un genere nel genere, non si improvvisa e questo vale per chi scrive e ancora di più per il curatore che deve aiutare la squadra degli autori a esprimersi al massimo senza sbavature. Anche a costo di farsi odiare, almeno fino a che non si scrive la parola fine, poi ci siamo ritrovati più amici di prima.

      

Quali sono i parametri con cui sono stati scelti i testi?

Già la Delos ha fatto partire altre collane e in un primo momento stavamo seguendo lo stesso canovaccio, con racconti compresi fra le 30 e le 50.000 battute, valori standard per i concorsi letterari. Ma il nostro scopo non era quello di creare un altro concorso di genere, volevamo dare agli autori lo spazio necessario per realizzare delle storie avvincenti e non soffocate da una barriera invalicabile come quella posta da un rigido regolamento. Ora chiediamo agli autori che vogliano mandarci qualcosa di tenersi tra le 50.000 e le 80.000 battute e abbiamo avuto modo di apprezzare come le storie si siano arricchite di personaggi con il giusto spessore lasciando comunque intatta l’agilità e la facilità di lettura del racconto tipiche del supporto digitale.

Poi c’è un altro fattore che è stato e che continuerà ad essere alla base di questa collana. Vogliamo creare un ambiente che sia di stimolo per gli autori meno conosciuti che hanno deciso di provare a mandare i loro lavori in redazione e al tempo stesso farne un trampolino di lancio. In fondo lo scopo della Writers Magazine Italia è proprio quello di aiutare gli autori esordienti a farsi strada e a crescere, e per farlo gli mettiamo a disposizione una vetrina dove possono mostrare le loro capacita confrontandosi con autori affermati. Il messaggio è: su questa collana verranno pubblicati solo i migliori e per farne parte ci si dovrà impegnare, ma quando si arriverà, insieme, al traguardo non sarà perché si è migliori degli altri, ma perché si è cresciuti fino a quel livello e chi fa già parte della squadra può testimoniare di quanto sia stato importante lo scambio con la redazione per raggiungere l’obbiettivo.

      

Puoi anticiparci qualche titolo o qualche autore?

Come ti dicevo, abbiamo deciso di tenere alto il livello della collana per fare in modo che gli autori, che via via faranno parte della squadra, fossero per i lettori una garanzia di qualità. Quindi è stato gioco forza coinvolgere in questa avventura dei nomi di rilievo che portassero lustro alla collana e che via via si alterneranno a nomi meno blasonati, ma non certo da meno. Nelle prime nove uscite abbiamo in calendario ben tre vincitori del premio Tedeschi, il massimo in Italia per quanto riguarda il genere. Annamaria Fassio, Carlo Parri e Marzia Musneci sono nomi che escono con regolarità sui Gialli Mondadori e averli con noi è stato per me un privilegio. A questi si affiancheranno Alain Voudì, Cinzia Bettineschi, Diego di Dio, Diego Lama e Sergio Donato anche questi autori che hanno vinto premi di prestigio e con loro abbiamo lavorato per dimostrare che in Italia c’è gente che scrive molto bene senza temere il confronto con gli stranieri.

Cominciamo col botto, infatti partiamo con nome di tutto rilievo: Franco Forte ci ha messo a disposizione un racconto lungo ricco di adrenalina. Fuga d’azzardo è una storia ad alta tensione scritta con il ritmo che gli conosciamo. Subito dopo avremo un altro autore di spessore che chi frequenta il mondo Delos conosce di certo: Sergio Donato con un racconto intitolato Scorreva Rabbia. Cambio di autore e cambio di ritmo, ma la tensione tipica del genere viene mantenuta con maestria.