L'Uomo di Siviglia: questo il titolo dell'ultima fatica di Robert Wilson, già in tutte le librerie. L'ispettore capo Javier Falcon si trova coinvolto nell'uccisione di Raul Jiménez, un personaggio ambiguo e legato alla malavita, Falcon intuisce subito che si trova di fronte a un rito abituale. Jiménez è stato legato e costretto a guardare una videocassetta finchè il suo cuore non ha ceduto. Ma cos'avrà visto di tanto orribile? La cosa però che più sconvolge l'ispettore è la scoperta di un legame tra la vittima e il padre, scomparso da poco. Comincia così un'ossessiva ricerca nei palazzi d'arte di Siviglia e nei quartieri più poveri e degradati, tra indizi che rivelano tutto il marcio della buona società della Spagna moderna e oscure, spesso brutali vicende della Guerra Civile. Diverse le recensioni positive su questo romanzo sia da testate giornalistiche che da autori famosi. The Sunday Telegraph ha scritto: "Una storia intrigante della quale Wilson padroneggia magistralmente la complessità", l'autore Harlan Coben (Non dirlo a nessuno) ha detto: "Wilson presenta una scrittura possente che mescola bellezza e orrore, sesso e morte, prosa letteraria e intreccio". Robert Wilson è nato nel 1957 e si è laureato a Oxford nel 1979. Dopo aver viaggiato e vissuto in varie parti del mondo (Africa, Asia e Grecia), Wilson decide di stabilirsi definitivamente in Portogallo. I trasferimenti in tanti Paesi così differenti tra loro gli hanno permesso di assorbire culture e visioni differenti che lo distaccano dalla tipica scuola del giallo inglese. Wilson si è assicurato la notorietà vincendo il Gold Dagger con Piccola Morte a Lisbona, ma è con L'Uomo di Siviglia che ha raggiunto la piena maturità stilistica. L'Uomo di Siviglia - Edizioni Longanesi & C. Milano