Torna, presso il circolo cinematografico mantovano il cinema del carbone, l’appuntamento settimanale con Giallo su giallo. Dopo Collateral, giovedì 14 aprile, è stata la volta di Ordet. Il penultimo film del regista danese Carl Theodor Dreyer è stato scelto e introdotto da Giorgio Todde (Lo stato delle anime, La matta bestialità, Paura e carne, L’occhiata letale ed Ei) nel corso della seconda serata della rassegna. La scelta della pellicola, specie se rapportata a quella degli altri titoli in programma, potrebbe apparire quanto meno particolare. Non è così per lo scrittore cagliaritano. “Io credo che abbiamo il dovere di una memoria culturale.” spiega Todde “E’ singolare, quasi contro natura, constatare come, invece, la nostra memoria cinematografica si fermi spesso a film di otto, nove, al massimo dieci anni fa. Ordet è un capolavoro assoluto, un’idea che ha girato l’Europa, un film che ha vinto il leone d’oro a Venezia, eppure rischia incredibilmente di venir dimenticato.”

Pungolato dalle nostre domande, l’autore accetta di buon grado di sviscerare ulteriormente la sua scelta, oltre a offrirci alcune anticipazioni circa i futuri sviluppi della sua narrativa.

Breve intervista a Giorgio Todde.

Quali legami ci sono tra il film di Dreyer e le tematiche trattate nei suoi romanzi?

Un punto di contatto lo si può trovare nell’attenzione alla morte e alla tematica del corpo. Ordet è un film sulla morte, un film che addirittura affronta un tema inaffrontabile, la resurrezione del corpo attraverso la fede di uno dei protagonisti. In questo senso lo si potrebbe addirittura definire un film ottimista.

Ci parli del protagonista di tre fra i suoi romanzi più noti, Efisio Marini, le cui vicende sono forse quelle da cui maggiormente traspaiono le tematiche a cui ha appena fatto riferimento.

Efisio Marini è stato effettivamente il sardo più noto dell’ottocento. Era un uomo di genio, immagini quanto incompreso in una cittadina di 40000 abitanti. Si era dedicato allo studio della tecnica di pietrificazione dei corpi, già ottenuta da Gerolamo Segato, per poi andare oltre, inventando un metodo per invertire il fenomeno. Marini ambiva al dominio del corpo e inspiegabilmente aveva trovato il modo di rendergli la flessibilità perduta dopo la morte. Certo questo non gli toglieva né il dolore di vivere né le paure da cui era sicuramente assillato.

Da dove nasce l’idea di fare di un personaggio tanto distante dai canoni della letteratura di genere, il protagonista di una serie di romanzi noir?

Io non ho mai scritto pensando di pubblicare. L’idea nasce dalla fantasia, dalla mia esigenza di non credente di affrontare con gli strumenti che avevo, in questo caso la fantasia, appunto, il problema della morte e del dolore.

Vista la natura trasversale della rassegna, ne approfitto per chiederle se c’è qualcuno dei suoi romanzi che le piacerebbe veder tradotto sul grande schermo.

In realtà ciò di cui mi chiede sta già succedendo con il mio primo romanzo, Lo stato delle anime. E’ in programma per l’anno prossimo l’inizio dei lavori che lo porteranno a essere anche un film. Si tratta, credo, di una coproduzione italo, franco, tedesco, spagnola, per la regia di Ferdinando Vicentini Orgnani. A curare la sceneggiatura sarà invece Marcello Fois. Ci sarà un cambio di ambientazione, ma resta comunque il succo, il nodo del racconto. Cosa buffa è che il regista è già stato contattato da una ditta specializzata per farne addirittura un videogioco.

Cinema a parte, ci parli dei suoi progetti per l’immediato futuro?

A dire il vero io di progetti non ne faccio mai. A maggio, però, posso dirle che uscirà un altro episodio, il più doloroso, della serie di Efisio Marini. Il titolo sarà E quale amor non cambia. Si tratta di una storia per la quale il termine noir è quasi insufficiente. Il nero è davvero molto nero, molto scuro, addirittura incomprensibile, persino per il povero Efisio.

Prossimi appuntamenti di Giallo su giallo

Il 21 aprile Alessandro Perissinotto presenterà il film di Mathieu Kassovitz, I fiumi di porpora. A chiudere la rassegna è stato invitato, Maurizio Matrone, che ha scelto per la proiezione di giovedì 28 aprile il film di Elio Petri, Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Ne approfittiamo per ricordarvi una volta in più che ulteriori informazioni circa la rassegna, l’ubicazione del cinema e gli autori coinvolti, sono disponibili sul sito del circolo: http://www.ilcinemadelcarbone.it.