Al tempo in cui scrisse Watson, questo Paese asiatico, abitato da tribù spesso in lotta tra di loro, non aveva confini ben definiti. La regione era famosa in Inghilterra, che vi era intervenuta: con la Seconda Guerra Afgana (1878-1879) l’Impero Britannico aveva sconfitto l’emiro Shir Alì e stabilito un contingente nel Paese, con l’accordo del nuovo emiro Abdurrahman, nipote del vecchio Alì. Nel luglio 1880, Ayub Khan, figlio minore di Shir Alì e zio del nuovo emiro, si ribellò agli accordi con l’Inghilterra e marciò su Candahar: una colonna inglese, uscita ad affrontarlo, fu sanguinosamente sconfitta a Maiwand e solo nel settembre del ’81 il ribelle fu definitivamente sconfitto. Fu proprio nella battaglia di Maywand che Watson fu gravemente ferito ad una spalla (STUD) e riuscì a stento a salvarsi, trasportato fino alle linee inglesi dal suo fedele attendente Murray. Durante la convalescenza Watson si ammalò gravemente di tifo e subì un lungo ricovero nell’ospedale militare: alla fine gli fu concesso un periodo di riposo in Inghilterra, prima di essere posto definitivamente fuori servizio. Holmes, al loro primo incontro, stupì il “buon dottore” esordendo con un fenomenale “Vedo che lei è stato recentemente in Afghanistan”, deducendolo dal colorito e dal portamento di Watson. L’Afghanistan è spesso citato nel Canone, perché Watson ebbe occasione di tornare sui fatti della guerra, talvolta con vecchi compagni d’arme (REIG), talaltra come argomento di conversazione (NAVA, SIGN), talaltra ancora attribuendo alla vita militare le sue abitudini (BOSC, MUSG). Altri reduci dell’Afghanistan erano Henry Wood (CROO) e il Colonnello Moran, il criminale numero due dell’organizzazione di Moriarty (EMPT).

 

Per conoscere tutti i dettagli del canone e tutte le voci relative ai particoli di Sherlock Holmes ricordiamo il volume enciclopedico Il Diciottesimo Scalino da cui è tratta anche questa voce.