Quando nel 1936 fu pubblicato il romanzo The Wheel Spins della gallese Ethel Lina White (Abergavenny, Galles 1876-Chiswick, Londra 1944), il regista cinematografico Roy William Neill ne chiese immediatamente i diritti per farne una trasposizione cinematografica e chiamando il film Lost Lady. Le agitazioni che precedettero lo scoppio imminente della seconda Guerra Mondiale, però, aveva reso quasi impossibili le riprese del film nel cuore dell’Europa, dove il romanzo si svolge. Il progetto era quindi stato rimandato per forze di causa maggiore.

Ma la fortuna della White arrivò di lì a poco, quando prese in mano la sceneggiatura il grande Alfred Hitchcock. Il regista inglese, che raramente usava “roba di seconda mano” per le sue opere, aveva anche letto il libro e si era letteralmente innamorato della trama così intrigante e sofisticata: una vera sfida per un genio come lui. La storia infatti si svolge interamente su un treno in viaggio attraverso l’Europa centrale. Durante il viaggio la giovane e intraprendente Iris Carr stringe amicizia con una zitella inglese molto gentile, tale Miss Froy. Quando però Iris, dopo essersi appisolata, non la trova più nel vagone e chiede di lei, il resto dei passeggeri la tratta come una visionaria: Miss Froy non è mai esistita! Iris non riesce a convincesi di aver avuto un’allucinazione e si sente al centro di un complotto che ha il sapore di un vero e proprio intrigo internazionale. Come poteva, una simile trama, non affascinare Hitchcock? Il risultato fu The Lady Vanishes (La signora scompare, nella versione italiana) del 1938 con la celeberrima Margaret Lockwood nei panni di Miss Froy, capolavoro del periodo inglese del regista. E’ uno dei rari film di Hitchcock situati in un contesto storico ben preciso: l’anteguerra con il suo clima di tensione tra stati e ambiguità. La mirabile sceneggiatura di Frank Launder e Sidney Gilliant ha reso perfettamente gli spazi chiusi e a tratti claustrofobici del libro, con una mirabile efficacia e una suspence leggera, ma continua. I due sceneggiatori vi aggiungono elementi di spionaggio e richiami a una storia vera. Nel 1880, infatti, una donna arrivò dall’India a Parigi con sua figlia e diede i suoi dati in un grande albergo. Le due donne poi si separarono: la ragazza aveva da fare nella capitale francese. Quando tornò in albergo e chiese di sua madre tutti furono concordi nel dire che nessuna signora, corrispondente al nome e alla descrizione che la ragazza aveva fatto, aveva mai messo piede nell’Hotel!

Nel 1979 il regista Anthony Page, innamorato anche lui del romanzo, ma soprattutto del film di Hitchcock, decise di farne un remake. Fu così che nacque il secondo The Lady Vanishes (in italiano “Il mistero della signora scomparsa”) con Cybill Shepherd, nei panni di Iris Carr, Elliott Gould e Angela Lansbury nei panni di Miss Froy. Un rifacimento che ai critici non piacque molto, per la sua esasperazione degli elementi di spionaggio internazionale, ma che conquistò le platee con incassi record.

Autrice di una quindicina di gialli,

la White è sempre molto piaciuta ai grandi registi, ricordiamo infatti anche il famoso film di Robert Siodmak, The Spiral Staircase (La scala a chiocciola) del 1946. Nel 2001 è stato fatto anche un adattamento teatrale della Signora Scompare con l’attore Victor Spinetti e che ha fatto il giro dei teatri Inglesi dal marzo al giugno del 2001. Negli ultimi anni questa autrice ha riscosso un successo quasi inaspettato, i suoi libri ora vengono ristampati e riletti da milioni di appassionati, che vi ritrovano oltre all’inglesissimo Sense of Humour anche atmosfere cariche di tensione e mistero.