Su questo argomento i due amici non andavano proprio d’accordo. Secondo Watson, Holmes aveva in materia idee “rozze”, mentre Holmes protestò che l’amico lo accusava di non capire niente di arte solo per invidia, viste le loro differenze d’opinione (HOUN). Fatto sta che Holmes chiarì allo stupito ispettore MacDonald che il quadro appeso nello studio di Moriarty era di Jean-Baptiste Greuze (VALL), e che in HOUN propose a Watson, in attesa di andare a pranzo con Sir Henry Baskerville, di passare il pomeriggio visitando “una delle tante pinacoteche di Bond Street”, dove fu totalmente assorbito dai quadri dei “pittori Belgi moderni”. Sempre in HOUN, attribuì alcuni quadri di famiglia dei Baskerville a Kneller e Reynolds.

Nell’appartamento di Baker Street c’erano almeno due quadri, il ritratto del generale Gordon e di Henry Ward Beecher.

Holmes ha dimostrato di saper usare anche professionalmente la sua competenza in merito all’arte figurativa: il quadro di Hugo il Malvagio gli confermò i sospetti su Stapleton, poiché seppe individuarne le fattezze sotto il cappello ed i riccioli, che ne mascheravano parzialmente il volto (HOUN). Non bisogna mai dimenticare che la nonna di Holmes era la sorella del pittore francese Vernet (GREE). 

Per conoscere tutti i dettagli del canone e tutte le voci relative ai particoli di Sherlock Holmes ricordiamo il volume enciclopedico Il Diciottesimo Scalino da cui è tratta anche questa voce. Oltre 200 pagine da leggere tutte d'un fiato!