Allo scrittore in genere, e allo scrittore di romanzi polizieschi in particolare, non basta buttar giù con foga mallopponi di tre o quattrocento pagine. Quasi sempre vuole aggiungere i rituali ringraziamenti. Che non si limitano al solo ambito familiare (moglie o marito, con o senza i figli) ma si ampliano a cerchi concentrici su tutti quelli che per un verso o l’altro sono stati costretti a subire uno dei più terribili avvenimenti della vita: la nascita di un libro. Un parto semplicemente mostruoso. Che non ha nulla di naturale e che mette in serio dubbio la verità sulla punizione biblica di Dio. Tu uomo scriverai libri fu certo il Suo grido di condanna contro Adamo e non il semplice ti guadagnerai la vita con il sudore della tua fronte. Troppo comodo procurare sofferenza solo a se stesso.

Dunque anche i ringraziamenti. Che non si limitano, come ho già detto, alle persone più vicine. Si ringraziano tutti. Quelli che ci sono e quelli che non ci sono. Un vero e proprio capitoletto aggiuntivo ( come in “La morte del cliente” di Lisa Scottoline dove si raggiungono le tre pagine). Si ringraziano gli editor, gli amici e le amiche, l’agente o gli agenti, siano essi semplici poliziotti o quelli preposti al lancio del libro, i redattori, i procuratori o viceprocuratori distrettuali, i detective veri, gli avvocati, i giudici, i traduttori, i bibliotecari, l’FBI e la CIA, il cagnolino, il gattino, l’uccellino…

Perfino i parrucchieri (non è una battuta, vedere i ringraziamenti di Michael Baden e Linda Kenney per il loro libro “Il silenzio delle ossa”).

Qualche volta si citano proprio le persone, con nome e cognome messi bene in evidenza, senza le quali il mostriciattolo non sarebbe mai esistito e sulle quali peserà in eterno la maledizione degli uomini.

Mi immagino anche tutti coloro che sono stati fatti oggetto di ringraziamento i quali, all’uscita del libro, si mettono le mani nelle parti adibite a questo proposito per cercare fortuna. Pronti ad esultare e a salire sul carro del vincitore ma pronti anche a rinnegarlo come Giuda.

I ringraziamenti rappresentano l’ultimo grido disperato dell’autore “Muoia Sansone con tutti i filistei!”. Solo che qui i filistei sono i suoi stessi amici.

Meglio così.

Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it