Dire Giallo, da sempre in Italia, vuol dire Mondadori. Ed è a questa fortunata collana, datata 1929, che dobbiamo la connotazione di un genere inconfondibile. Il filone prende il nome dalle copertine della Collana I Libri Gialli inaugurata  e fortemente voluta, con rara intuizione editoriale, da Arnoldo Mondadori in persona.

Il primo romanzo pubblicato in questa collana è  “La strana morte del signor Benson” di S.S. Van Dine del 1929.

Solo in Italia questo genere di romanzo poliziesco o di enigma è identificato da un colore, e questo ci ha sempre contraddistinto da tutte le altre nazioni.

In Germania il filone viene riconosciuto come Romanzo Criminale, nei paesi anglosassoni è stato coniato il termine Mistery Novel o Detective Story, o in alternativa Crime Story. In Francia è il Romanzo Poliziesco o Roman Policier. Per i Russi parliamo di Romanzo d’ Investigazione, e per i Polacchi di  Storia a Sensazione.

Normalmente vengono ricondotte le origini del genere agli inizi dell’Ottocento, in concomitanza con l’avvento delle prime forze di Polizia Organizzata.

Nulla vieta comunque che sia L’Amleto, che L’Edipo Re possano essere riconosciute come opere antesignane del genere, al pari di alcune novelle di Platone e Aristotele.

Per quanto si tenda comunque a ricondurre la terminologia Giallo alla Collana Mondadori, è doveroso riportare che Arthur Conan Doyle, il padre putativo del grande Sherlock Holmes, ne Il Mistero della Valle di Boscom pubblicato sullo Strand Magazine nel 1891/1892, ha citato una Yellow Backed Novel, e la stessa cosa ha fatto Robert Browing riferendosi a un Old Yellow Book da lui acquistato in Italia, circa le testimonianze di un processo per omicidio svoltosi a Roma nel 1698.

 

Fatto sta che solo in Italia è stato coniato così felicemente un termine univoco per identificare un filone assai complesso che le altre nazioni segmentano sotto varie definizioni di genere.

 

Detective Crime, Mystery Stories, Thriller, Roman Noir, Roman Criminel, Detection … Un’infinità di termini per identificare il Giallo.

 

Recentemente in Francia si è diffuso il termine Polar per identificare una tipologia di storie che, come i Gialli, presentano uno spaccato storico della società visto dall’esterno. Immediato, esatto, fedele, ma non approfondito e non riproducibile. Come le fotografie Polaroid appunto, che non disponendo di negativo non possono essere replicate o ingrandite, ma che conservano intatta tutta l’immediatezza e la fruibilità di un singolo attimo consacrato in un flash. Non estraneo naturalmente alla terminologia Policier, che vuol dire Poliziesco.

 

La Collana Madre di tutti i Gialli fu dunque quella de I Libri Gialli Mondadori editi nel 1929 con cadenza quindicinale, dopo un primitivo esordio bimestrale, divenuto poi prima mensile  e infine quindicinale assecondando il crescente consenso del pubblico.

 

I primi volumi della serie erano rilegati con una copertina rigida di colore arancione, arricchiti da una sovraccoperta oggi molto ricercata che recava illustrazioni a colori su sfondo giallo. Delle edizioni di pregio, dei veri e propri libri rilegati, degni di essere collocati a pieno titolo in ogni biblioteca.

 

Il marchio AM era riportato all’interno accanto al profilo di una palma, che fa a tutt’oggi identificare questi preziosi volumi dell’epoca come Palmine. Il disegno esterno che illustrava la storia era invece contenuto dentro un cerchio, il famoso cerchio rosso che diventò poi il vero emblema della collana, conservato ancora intatto fino ai nostri giorni.

 

Neanche questo simbolo tuttavia era di indiscussa proprietà della Arnoldo Mondadori Editore, in quanto già compariva a contornare la firma del celebre scrittore inglese Edgar Wallace, che comunque è in assoluto l’autore più pubblicato di questa collana.

 

Nell’immediato dopoguerra, dopo la ripresa del genere Giallo la cui espansione era stata bloccata dal Decreto Ministeriale del Periodo Fascista, dire Giallo Mondadori è come dire Alberto Tedeschi, storico curatore, traduttore e direttore della collana per il lungo periodo che va dal 1955 alla data della sua morte avvenuta nel 1979.

 

A suo nome è stato intitolato il premio di maggior prestigio per il Giallo Inedito di Autore Italiano nell’ambito del Myfest di Cattolica prima e del Noir in Festival dopo, le massime manifestazioni Italia per il cinema e l’editoria Gialla in Italia.

 

Nonostante il Decreto Legge del 1943 del Governo Fascista, divenuto poi Governo della Repubblica Sociale Italiana, che non solo vietava la produzione di un certo tipo di letteratura ma addirittura sanciva il sequestro di tutti i libri gialli in quanto tali, si assiste in Italia a partire dal 1944 a una graduale rinascita del genere Giallo, mai veramente dimenticato.

 

Con spirito tipicamente Italiano cominciano a riapparire camuffate le prime pubblicazioni Gialle a firma di coraggiosi editori del Sud del Paese, dove la ripresa fu più rapida che al Nord grazie all’arrivo delle forze alleate. Solo qualche tempo dopo la situazione si normalizzò anche al Nord, che pure era stata fino ad allora la vera fucina produttiva di questo genere di letteratura estremamente vitale e prolifico.

 

Nell’agosto del 1944, a soli due mesi di distanza dall’occupazione di Roma da parte degli alleati,  viene pubblicato il volume Il Confessionale dei Penitenti Neri di Ann Radcliffe, edito da Donatello De Luigi Editore all’inusitato prezzo di L.150, contro le tradizionali L.8 di prima della guerra.

 

Escono poi in rapida successione la rivista I Grandi Racconti dell’Indagine, edita dallo Studio Editoriale Italiano tratte dagli annali della Polizia Internazionale, e la collana Novelle Poliziesche.

 

A seguire assistiamo alla nascita di altre due collane che ospitano romanzi gialli, anche se destinate a durare poco tempo: I Romanzi di Avventure e di Mistero del Consorzio Editoriale Romano e I Romanzi del Coprifuoco dell’Editoriale Romana.

 

Tutto questo solo nella seconda metà dell’anno 1944.

 

E’ un periodo di grande vitalità editoriale per questo genere  mai dimenticato, anche se comprensibilmente le case editrici non hanno ancora avuto tempo e modo di riorganizzarsi esse recepiscono prontamente il desiderio e la richiesta del pubblico, mettendo in piedi in breve tempo riviste e collane destinate a riempire il vuoto lasciato dal periodo bellico, se pur con qualche leggera imperfezione.