Janet Evanovich è americana nata nel 1943 a South River nel New  Jersey.  Ha studiato arte, ma era allergica ai colori, così ha provato a diventare scrittrice. Purtroppo tutti i suoi manoscritti venivano respinti. Per vivere ha poi cominciato a lavorare come segretaria, finché non ha ricevuto la telefonata di un editore interessato a un suo vecchio romanzo rosa. Dopo averne pubblicati dodici ha deciso di cambiare registro ed è passata al giallo. Ma romanzi gialli alla sua maniera inventando una divertente protagonista che si chiama Stephanie Plum.

La Salani sta pubblicando la serie e questo, dal titolo Due di troppo  (Two for the Dough, 1996) è il secondo.

Stephanie è una ragazza carina che trovandosi disoccupata per vivere accetta di lavorare per una agenzia di cauzioni. Un lavoro totalmente inadatta a lei, che le procura una montagna di guai. E’ maldestra, impacciata e con un fiuto infallibile per mettersi nei guai.

Nel primo romanzo della serie dal titolo Bastardo numero uno Stephanie

ha un incarico che subito le piace molto: acciuffare l’irresistibile, affascinante, canagliesco Joe Morelli, con cui aveva avuto una torrida avventura (come peraltro metà delle donne del New Jersey), ora poliziotto in fuga accusato di omicidio.

In poco tempo i romanzi di Janet Evanovich sono diventati dei best seller, i tredici volumi usciti finora, hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo.

Una particolarità della serie: all’interno dei titoli c’è sempre un numero crescente.

 

un brano:

 

«Devo ritrovare qualcosa che ho perso, e ho sentito dire che sei molto brava nelle ricerche. Ho chiesto un po’ in giro dopo che eri venuta a parlarmi di Kenny».

«In realtà, al momento sono molto  occupata. E non sono un investigatore privato. Non ho la licenza».

«Mille dollari. Netti».

Il tempo sembrò fermarsi e per qualche secondo mi scatenai mentalmente in una giornata di shopping compulsivo.

«Ovviamente, se manteniamo la cosa riservata, non vedo nessun ostacolo nel dare una mano a un amico» dissi.

Poi abbassai la voce. «Che cosa devo ritrovare?»

«Bare» sussurrò Spiro. «Ventiquattro bare».

 

la “quarta”

 

Irresistibile, magnetica, divertente, Stephanie torna con la sua seconda avventura, in cui è alle prese con Kenny Mancuso, un ragazzo come tanti che probabilmente ha appena ammazzato il suo migliore amico. Ancora una volta finirà per scontrarsi con Joe Morelli, poliziotto dal discutibile passato e dalla libido costantemente su di giri, con la cattiva abitudine di immischiarsi negli affari di Stephanie. Anche se in questo caso viene il dubbio che sia lei a finirgli tra i piedi, rendendogli il lavoro difficile e dando alla sua vita quel brivido in più, che certo non gli mancava.

Non è professionale, ma è molto convinta, non è bella però è sexy, più che coraggiosa è assolutamente incosciente, e ha un fiuto infallibile per i guai:

Stephanie Plum è un’antieroina a cui ci si affeziona a suon di risate e per cui si tifa, col liato sospeso, dalla prima all’ultima pagina.

 

Due di troppo di Janet Evanovich (Two for the Dough, 1996, Traduzione Stefano Massaron, Adriano Salani Editore, pag. 352, euro 16,80)

ISBN 978-88-8451-864-4