Nel vasto serbatoio di ottimi e ancora attuali gialli scritti tra gli anni 1920 e 1940, la Polillo continua a “pescare” con grande competenza il meglio che venne pubblicato in quegli anni.

Ora è la volta di un autore veramente poco prolifico, C. H. B. Kitchin e del suo romanzo d’esordio nel campo della narrativa gialla dal titolo La morte di mia zia (Death of My Aunt) romanzo scritto nel 1929, nel quale appare come protagonista Malcom Warren e lo sarà anche nei soli tre altri romanzi gialli che l’autore scrisse.

Il romanzo è un classico giallo dove il protagonista in visita alla ricchissima zia viene sospettato della sua improvvisa morte, ma  anche altri parenti presenti nella villa, potrebbero  averla avvelenata.

Il protagonista, Malcolm Warren, giovane e squattrinato agente di cambio deve allora improvvisarsi investigatore, pur non avendo la stoffa di un Sherlock Holmes.

 

L’autore:

Clifford Henry Benn Kitchin (1895-1967), nato a Harrogate, in Inghilterra, dopo gli studi a Oxford combatté in Francia durante la Prima Guerra Mondiale. Tornato in patria, nel 1924 divenne avvocato, professione che esercitò, unitamente a quella di agente di cambio, fino a quando l'arrivo di una cospicua eredità gli permise di abbandonare la professione e di dedicarsi a tempo pieno alla sua grande passione: la scrittura, ma fu solo nel 1929 con Death of My Aunt (La morte di mia zia) che vide la luce il suo primo mystery. Nonostante l'immediato successo del libro, l'autore non ritenne di doversi specializzare nei gialli, che infatti produsse con grande parsimonia preferendo scrivere opere non di genere. A Death of My Aunt, inserito nell'elenco dei 100 migliori gialli di tutti i tempi compilato dal critico inglese H. R. E Keating, seguirono solo altri tre mysteries: Crime at Christmas (1934, Conciato per le feste), Death of His Linde (1939, La morte dello zio Hamilton) e The Comish Fox (1949). In tutti il protagonista è il giovane agente di cambio Malcolm Warren. Personaggio eccentrico e ricco di interessi, Kitchin morì nel 1967 in seguito a problemi cardiaci.

 

la “quarta”:

Malcolm Warren, un giovane e squattrinato agente di cambio londinese, già pregusta un fine settimana di svago e relax, quando l'arrivo di un telegramma lo costringe a rivedere i suoi piani: la vecchia zia Catherine lo ha convocato con una certa urgenza nella sua dimora di campagna, nella scialba cittadina di Macebury. Impossibile dirle di no. Da quando il suo primo marito è morto lasciandole un immenso patrimonio, zia Catherine è considerata la regina della famiglia, e ogni suo desiderio è un ordine. Solo l'indomani Catherine rivelerà al nipote l'intenzione di affidargli la gestione di una parte delle sue sostanze. Ma la donna, dopo aver ingerito una dose del suo tonico ricostituente, viene presa da violente convulsioni e muore. Il medico convocato d'urgenza non ha alcun dubbio: Catherine Cartwright è stata avvelenata. La rosa dei sospetti è fin troppo vasta, poiché tutti i familiari erano interessati alla sua cospicua ereditai. Ma l'indiziato numero uno è proprio Malcolm: non solo ha passato alla zia la funesta boccetta, ma proprio quella mattina si era recato nella farmacia dove apparentemente era stata acquistata. L'unico modo che ha il giovane per dimostrare la propria innocenza è quello di vestire i panni del detective e andare a caccia del vero assassino. Solo che Malcolm è decisamente più un Watson che uno Sherlock Holmes...

 

La morte di mia zia di C.H.B. Kitchin (Death of My Aunt, 1929)

Traduzione Federico Riccardi, Marco Polillo Editore, collana I Bassotti 74, pagg. 213, euro 12,90

ISBN 978-88-8154-344-1