Tutto bene, dottor Fell di John Dickson Carr, Mondadori 2010.

“James Island, Carolina del Sud. Sull’antica dimora dei Maynard pesa una macabra leggenda. Dopo due morti misteriose nel passato della famiglia, un fantasma sembra addirittura plausibile. Certo non per il dottor Fell, asso dell’investigazione”.

Troviamo dunque il nostro dottor Gideon Fell in macchina con il suo amico Alan Grantham, gigantesco simile ad una montagna (un personaggio lo appella Gargantua), cappello a larga tesa, mantello nero ampio come una tenda da campo, un terribile paio di baffi spioventi, un paio di occhiali pince-nez tenuti da un cordoncino nero. In seguito vedremo che fuma una pipa di schiuma, tuona, ruggisce, sbuffa come un mantice e ogni tanto lancia il grido tremendo “Arconti di Atene!”. Ad indagare pure il capitano Ashcroft “massiccio, sanguigno, con le tempie spruzzate di grigio”.

In questa casa avvengono degli strani fatti: sparizione di uno spaventapasseri nel giardino, la figura di un uomo sulla soglia di una porta finestra che svanisce nel nulla come quella di un altro uomo sulla spiaggia, qualcuno che si infila di nascosto nello studio di Maynard, un’ascia da guerra indiana che non si trova più. Aggiungo il diario su un vecchio delitto di un pirata assassino che sembra ritornare a colpire, fino ad arrivare al vero morto ammazzato.

Non mancano urla, passi furtivi, inquietanti messaggi scritti su una lavagna, paura e tensione “Ogni avvenimento di questo dramma si è svolto nel più profondo buio: oscuri motivi, oscure azioni, oscuri personaggi” sentenzia il nostro Fell in tono pensoso. Il tutto inframmezzato da simpatie e gelosie amorose. C’è pure un accenno agli scacchi (mia fissazione) e ad un libro “Come vincere a scacchi” che ho inutilmente cercato per tutta la vita.

Occhio a “Lo scarabeo d’oro” di Poe e una sbirciatina alla teoria di Mendel ce la darei pure.

Incasinata il giusto la tecnica dell’assassinio ma se fosse semplice non sarebbe opera di Carr.

Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it