Sherlock Holmes in Italia di A.A.V.V. a cura di Luigi Pachì, Omnibus Odissea Mystery 2012.

Intanto una bella introduzione di Luigi Pachì, direttore del blog e della rivista “Sherlock Magazine” (http://www.sherlockmagazine.it/home/) con cui sono orgoglioso di collaborare.

Poi arrivano le storie, “sedici indagini apocrife perfettamente incastonate nel Canone”.

C’è di tutto e di più in questa pregevole antologia. In primis i personaggi visti attraverso i caratteri fisici e la loro personalità: Holmes che fuma la pipa, suona il violino, è preso dai suoi esperimenti chimici, si fa fare iniezioni di morfina e cocaina, ha le sue paturnie, ora sicuro e presuntuoso, ora “ferito, stanco e preoccupato” tanto da far esclamare al meravigliato dott. Watson “Di fronte avevo un uomo, semplicemente un uomo!” e ci si immagina la stima che ha per lui. Disordinato da morire per cui per cui nessuna donna accetterebbe di vivere in quelle condizioni, il solito contrasto che suscita simpatia con Watson, troppo superficiale, tutto preso su ciò che si mostra più evidente mentre “trascura i dettagli apparentemente nascosti” (ma il pacifico dottore sta proprio bene con il suo whisky, il suo cognac e il pasticcio di manzo della signora Hudson), e pure il contrasto con l’ispettore Lestrade per il quale il caso è spesso risolto quando non è risolto per niente. Qualche volta lo troviamo perfino pacifico apicultore nel Sussex meridionale.

Poi c’è l’inesauribile varietà delle situazioni. Si va un po’ dappertutto con Holmes e certo non ci si addormenta: in Sicilia, in Scozia dove sembra che si aggiri addirittura un licantropo e perfino a Karthoum, regno di erbe rare come la serpentina indiana che provoca una intossicazione alimentare. Si va spesso a teatro e può capitare durante il tragitto di sentire grida orribili e trovare una donna morta per terra colpita da tutte le parti. Oppure si partecipa perfino all’avventura del maratoneta Dorando Petri e alla corsa Londra–Brighton per risolvere i soliti, misteriosi problemi. Ogni tanto Holmes sparisce per i fatti suoi lasciando solo il nostro perplesso dottore, viene perfino accusato di un omicidio e rischia di finire in prigione con tutta Londra che gli dà la caccia (incredibile!). Non mancano le sfide dirette come quella di un cialtrone chiromante, l’entrata in scena del fratello Mycroft e la terribile lotta contro Moriarty, il suo instancabile nemico. Abbiamo pure uno squarcio di vita giovanile della nostra inimitabile coppia.

E insomma storie avvincenti, deduzione, trucchi, ironia ma anche azione, sveltezza di corpo e di mano (non si sta sempre in poltrona). Una lettura gradevole, di cellule grigie ed energia, un puro intrattenimento dell’intelligenza. E, a fine lettura, viene pure la voglia, ogni tanto, di ritornare a spiluccare in qua e là.

Sugli apocrifi non siamo dietro a nessuno.