- Il ragazzo l’ha consegnato proprio in mano sua? – ha chiesto Sir Henry.

Barrymore è parso piuttosto sorpreso, e ha riflettuto per qualche istante.

- No – ha riposto. - In quel momento mi trovavo in solaio, ed è stata mia moglie a portarmelo di sopra.

- E, mi dica, lei ha poi inviato personalmente il telegramma di risposta?

- No. Ho detto a mia moglie cosa doveva rispondere, e lei è scesa a scriverlo.

In serata, Barrymore è tornato spontaneamente sul discorso.

- Questa mattina non ho capito bene lo scopo delle sue domande, Sir Henry, - ha rimarcato. – Spero non significhino che ho involontariamente commesso qualcosa che mi ha fatto perdere la sua fiducia?

Sir Henry ha dovuto assicurargli che le cose non stavano così, e per tranquillizzarlo gli ha regalato una buona parte del suo vecchio guardaroba, giacché nel frattempo gli sono arrivati tutti i nuovi indumenti acquistati a Londra.

Mrs Barrymore suscita in me un certo interesse. E’ una persona seria, fidata, d’intelligenza limitata, estremamente ligia e tendenzialmente puritana. Si farebbe fatica a immaginare un soggetto meno emotivo. Eppure, Holmes, le ho narrato come la prima notte del mio soggiorno alla Hall la udii singhiozzare disperatamente, e da allora ho osservato in più occasioni tracce di lacrime sul suo viso. Qualche grave dispiacere non cessa di roderle il cuore. A volte mi chiedo se non sia il rimorso a tormentarla, altre volte sospetto invece che Barrymore in privato sia un tiranno. Ho sempre percepito un non so che di singolare, di ambiguo, nel carattere di quest’uomo, e l’avventura della notte scorsa ha coronato tutti i miei sospetti.

Di per sé, può sembrare una faccenda di poco conto. Come lei ben sa, io non dormo un sonno profondo; e, dato che in questa casa sono sempre in guardia, i miei sonni risultano più leggeri che mai. La notte scorsa, saranno state all’incirca le due del mattino, sono stato fermato da passi furtivi davanti alla porta della mia camera. Mi sono alzato, ho aperto la porta e ho sbirciato fuori. Una lunga ombra nera scivolava giù per il corridoio. Era l’ombra di un uomo che incedeva a passi felpati rasente i muri, con una candela in mano. Indossava camicia e pantaloni, ed era scalzo. Riuscivo a distinguerne appena la sagoma ma, data la statura, non poteva che trattarsi di Barrymore. Camminava molto adagio e con circospezione, e c’era qualcosa di indescrivibilmente colpevole e furtivo in tutti i suoi movimenti.

Come le ho detto, il corridoio è interrotto dalla balconata che corre intorno all’atrio, per poi riprendere sull’altro lato. Ho atteso finché l’uomo non fosse scomparso dalla vista, e poi l’ho seguito. Quando sono arrivato alla balconata lui aveva raggiunto l’estremità opposta del corridoio, e da un barlume di luce che filtrava attraverso una porta socchiusa ho potuto capire che era entrato in una delle camere. Ora, tutte quelle stanze non sono né ammobiliate né occupate, e dunque la sua spedizione mi pareva più misteriosa che mai. La luce brillava senza guizzi come se Barrymore stesse immobile. Sono strisciato lungo il corridoio facendo meno rumore possibile e mi sono sporto a dare un’occhiata oltre lo stipite.

Barrymore era chino presso la finestra e reggeva la candela contro il vetro. Il suo profilo era girato per metà verso di me, e il suo viso era irrigidito dall’attesa mentre scrutava l’oscurità della brughiera. Per qualche minuto è rimasto immobile, intento a guardare attentamente. Poi ha emesso un profondo gemito e ha spento la candela con un gesto d’impazienza. Sono tornato immediatamente nella mia camera, e poco dopo ho risentito quegli stessi passi furtivi davanti alla mia porta, in direzione opposta. Molto più tardi, quando mi ero finalmente abbandonato a un sonno leggero, ho udito da qualche parte una chiave che girava in una serratura, ma non sarei stato in grado di dire da dove provenisse esattamente il rumore. Cosa significhi tutto ciò non riesco a immaginarlo, ma in questa lugubre dimora si svolgono attività segrete di cui prima o poi dovremo venire a capo. Non la importunerò con le mie teorie, perché lei mi ha pregato di riferirle solo i fatti. Questa mattina ho avuto una lunga conversazione con Sir Henry, e abbiamo concordato un piano d’azione basto su quel che ho veduto la notte scorsa. Per ora non mi dilungherò sull’argomento, che spero costituirà un interessante soggetto di lettura per il mio prossimo rapporto.