Tornano i bei racconti lunghi di Giacomo Mezzabarba. Da ieri è infatti disponibile la tredicesima avventura scritta da questo ottimo autore di apocrifi. Il titolo è  All'ombra di Sherlock Holmes – 13. Domicile Conjugal e presenta un caso davvero particolare. Il frammento di un biglietto con una richiesta d’aiuto finisce nella tasca di una giacca portata in lavanderia e Sherlock Holmes risolve il caso di una donna, trovata morta nella sua vasca da bagno, che sembrava inspiegabile.

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L'autore

Di un tale che va sotto questo nome (che potrebbe essere uno pseudonimo) si sa poco o niente.  Le notizie su di lui sono confuse e contradditorie, a cominciare dal suo luogo di nascita, per alcuni la Valtellina, per altri un paese sotto un imprecisato vulcano del Meridione. Altre difficoltà riguardano l’epoca della sua nascita. C’è chi crede di identificarlo in un prete, notorio falsario, che fu al seguito di Garibaldi nell’impresa dei Mille, mentre qualche altro ne pone la nascita nel secolo scorso, dopo il referendum costituzionale. Alcuni ricordano di averlo avvistato in tempi remoti – gli anni Settanta – in Valtellina, e precisamente in quel di Sondrio, mentre i più lo vogliono –non ovviamente nel senso che lo desiderano- risiedere nell’ex Regno delle Due Sicilie. Qui effettivamente, nella capitale esistono tracce di un docente di storia con questo nome, in servizio presso un Ateneo vesuviano, ed è ancora possibile trovare alcuni libri e diversi suoi articoli spulciando fra le bancarelle della città. Se quest’ultimo sia anche l’autore di dieci falsi racconti che vorrebbe proditoriamente e surrettiziamente attribuire all’illustre penna del dottor Watson, l’amico dell’impareggiabile signor Holmes, è cosa degna di nessun interesse. Bene disse Don Abbondio: Carneade. Chi era costui?