Cinquantaduesima avventura del Principe delle Spie Malko Linge, in questa nuova ristampa di “Segretissimo SAS” (Mondadori), questo maggio in edicola: Mai di sabato (Le gardien d’Israël, 1978) del compianto Gérard de Villiers.

Per sapere TUTTO della vita editoriale italiana del personaggio, si rimanda agli Archivi di Uruk.

La trama

A Kinshasa girano voci di un complotto contro il Capo, l’onnipotente dittatore Mobutu. Per scoprire quanto c’è di vero il servizio segreto locale allestisce con la CIA un’operazione sotto copertura. Un finto arresto permetterà a Malko Linge di introdursi nella rete dei cospiratori. Tutto è predisposto nei minimi dettagli, salvo il fatto che in Africa non esistono piani tanto perfetti da filare lisci senza intoppi. A cominciare dal colosso armato di machete deciso a scannare Malko in una lurida cella della prigione. Questo però è ancora niente, considerando che la missione è destinata a intrecciarsi pericolosamente con i loschi traffici di un’organizzazione dedita al contrabbando di diamanti. E con un incarico non previsto dalle implicazioni devastanti. Per fortuna, anche nelle situazioni più estreme c’è spazio per qualche bellezza mozzafiato capace di tenere alto il morale. Se proprio gli toccherà lasciarci la pelle, il Principe delle Spie lo farà con il sorriso sulle labbra.

L’incipit

I due neri scesero lentamente la rampa che separava il ristorante dalla piscina dell'lntercontinental e si fermarono a esaminare, da dietro gli occhiali neri, le persone distese nelle sdraio con la faccia rivolta al muro di verde e alla vecchia diligenza postale finita là Dio solo sa perché. Una impercettibile tensione accelerò subito i movimenti dei servitori. I due nuovi arrivati indossavano l'abacost marrone, una specie di sahariana con il colletto alla Mao, e calzoni della stessa stoffa: la moda, lanciata da Mobutu ai tempi del suo grande flirt con la Cina, era seguita da tutti gli ufficiali del regime che il più delle volte portavano una patacca sul petto raffigurante la foto del Capo. Questi due non l'avevano, ma i loro occhiali neri avvolgenti, il portamento deciso, la statura impressionante indicavano chiaramente l'appartenenza al CND, il Centro Nazionale Documentazione, ossia il servizio segreto del regime. Gente poco indulgente nei confronti degli oppositori. Non torturavano molto, ma ammazzavano spesso. Di preferenza col randello o con il machete, il pesante coltello dalla lama lunga e affilata. Senza finezza. Anche i coccodrilli del fiume avevano la loro parte, quando l'operazione richiedeva una certa discrezione.

Josse Braaskart, che stava pranzando al ristorante, seguì con gli occhi i due uomini, lo stomaco improvvisamente contratto. Posò la forchetta e si asciugò col tovagliolo la fronte coperta di sudore.

Ci si chiedeva come facesse quell'uomo a sopravvivere in un clima tropicale. I suoi occhi azzurrissimi emergevano da una massa gelatinosa nella quale parecchi menti scendevano a cascata, i bottoni della camicia sembravano pronti a saltar via sotto la pressione della pancia, e persino il cranio parzialmente calvo sembrava avvolto in uno strato di grasso. Josse superava i centodieci chili, e ogni tanto rievocava mestamente la sua silhouette di quindici anni prima, quando in Katanga era ancora il capo del commando Lionel.

Uno dei due neri girò la testa verso di lui. Il peso sullo stomaco aumentò brutalmente spazzando via i pensieri licenziosi che gli ispirava la scollatura oltraggiosamente bassa di Liza, la meticcia che aveva di fronte. Eppure, alcuni istanti prima la sua pelle satinata color caffellatte gli sembrava il più bel regalo del mondo. Riportò lo sguardo sui due seni aggressivi cercando di rassicurarsi, di convincersi che non aveva commesso nessuna imprudenza. Ma non era al riparo da una carognata o da una denuncia.

Uno dei due neri si voltò e Josse infilzò un grosso gamberetto e lo inzuppò nel pili-pili, la tipica salsa piccante usata in tutta l'Africa.

L'autore:

Nato a Parigi nel 1929 da una famiglia di militari con ascendenze aristocratiche, Gérard de Villiers inizia la carriera come giornalista, dopo essersi laureato in Scienze politiche. Nel 1965 scrive il primo romanzo con protagonista SAS, Sua Altezza Serenissima Malko Linge: SAS a Istanbul. Seguiranno 200 avventure di SAS, e De Villiers introdurrà nella spy story elementi di sesso e di violenza prima sconosciuti. L’autore è scomparso nel 2013.

Info:

Panico nello Zaire di Gérard de Villiers (Segretissimo SAS n. 52), 192 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Bruno Just Lazzari