Dopo averne segnalato l'uscita qualche tempo fa su queste pagine, ecco la recensione di  Centododici – Il Sangue e la Profezia di Nicola Verde. Un thriller storico-teologico di ampio respiro che intreccia con maestria passato e presente, scienza e fede, in un crescendo di suspense che tiene il lettore incollato alla pagina fino all’ultimo colpo di scena.

La narrazione si dipana lungo due linee temporali principali. Nel 2012, lo scienziato Ludovico Frangipane fa una scoperta sconvolgente sul genoma umano – un “gene dell’estinzione” e una misteriosa capacità partenogenetica in una donna di nome Eva – che minaccia di riscrivere il destino dell’umanità. La sua ricerca si scontra immediatamente con gli arcani segreti del Vaticano, custode di profezie millenarie che sembrano anticipare proprio quella fine. Parallelamente, viene narrata la genesi di quelle stesse profezie nel XII secolo, attraverso le figure di San Bernardo di Chiaravalle e San Malachia, e il loro incontro-scontro con eresie e verità scomode sulla natura umana. l romanzo è un’opera ambiziosa e profondamente ricercata. Verde dimostra una padronanza notevole nel fondere elementi reali – come le profezie dei papi di Malachia, la storia degli Esseni, i dibattiti teologici medievali – con una trama di finzione avvincente e ben costruita. Il risultato è un puzzle complesso e affascinante, dove dipinti nascosti negli Archivi Vaticani, antiche reliquie e organizzazioni segrete come la “Santa Alleanza” si rincorrono per svelare un mistero che coinvolge nientemeno che la sopravvivenza della specie umana.

I personaggi sono tratteggiati con spessore, dalle loro debolezze umane alle loro ossessioni. Il commissario Athos De Roberti, amico d’infanzia di Frangipane, è un antieroe moderno, segnato dai sensi di colpa e da un passato tormentato, che si ritrova suo malgrado a indagare nella più grande e pericolosa vicenda della sua vita. La sua contrapposizione con un clero spietato e determinato a proteggere la verità a qualsiasi costo crea un dinamismo narrativo potente.

Nicola Verde
Nicola Verde

Centododici è più di un semplice thriller: è una riflessione profonda su fede e ragione, sul libero arbitrio e sul destino, sulla paura dell’ignoto e sul coraggio di affrontare verità che potrebbero distruggere il mondo così come lo conosciamo. Con una prosa colta ma al tempo stesso scorrevole e incalzante, Nicola Verde ha creato un romanzo che appassionerà gli amanti del genere ma che, per la sua profondità e il suo rigore, saprà conquistare anche chi cerca una lettura di sostanza.