L’albergo delle tre rose di Augusto De Angelis, Mondadori 2025.

Il commissario Carlo De Vincenzi della Squadra Mobile di Milano appena arrivato in questura trova nella posta una lettera anonima che annuncia qualcosa di sinistro nell’Albergo delle tre rose, dove si pratica il gioco d’azzardo, se la polizia non arriverà in tempo, perché la “vita di molte persone è minacciata” e “il diavolo sghignazza in ogni angolo di quella casa.” Subito dopo viene chiamato dal commissario Bianchi e informato che proprio in quell’albergo è avvenuto un delitto…
Infatti il gobbo Bardi, uno dei clienti della pensione, ha trovato impiccato al terzo piano il giovane Douglas Layng forse messo in quel punto per mandare un avvertimento a qualcuno. Ma, tolti i vestiti, ci si accorge che è stato pugnalato alla schiena! Inoltre all’istituto di medicina legale si appura essere stato mutato il rigor mortis del cadavere probabilmente attraverso una stufa di cui non si trova traccia. Perché tutta questa messa in scena? Quale lo scopo?…
Si aggiungono altre due stranezze particolari. Layng ha lasciato un testamento che vede beneficiari proprio i giocatori d’azzardo, inoltre possedeva una bambola così come altri due personaggi presenti nell’albergo. Tre bambole uguali. Strano, strano davvero. Quale legame possono avere?…
De Vincenzi sospetta che l’assassino voglia uccidere ancora ed infatti sarà trovato un foglietto con la firma di un certo Julius Lassinger in cui si minacciano altre morti. A complicare la difficile indagine del nostro commissario viene fuori il terribile passato con la guerra Boera che si riversa tragico nel presente.
Tutti i personaggi dell’albergo-pensione (ottimamente delineati) e che nascondono qualcosa (non sembrano dire tutta la verità) potrebbero essere l’assassino. La vicenda si svolge in un ambiente claustrofobico e nell’arco di una nottata a rendere più assillante lo scorrere del tempo e l’alternanza di certi fatti con una crescente suspense. Ma alla fine il nostro umano, sensibile e nello stesso tempo tenace commissario Carlo De Vincenzi riuscirà a sbrogliare l’intricatissima matassa.
Ricordo, per non dimenticare, che De Angelis fu arrestato con l’accusa di antifascismo e, uscito di prigione, assalito da un “repubblichino” che lo colpì duramente sino a provocargli la morte. I suoi romanzi divennero popolari con gli sceneggiati televisivi in onda tra il 1974 e il 1977 interpretati da Paolo Stoppa.
Buona lettura.
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