Dopo circa dodici anni torna negli schermi televisivi la simpatica investigatrice creata da Agatha Christie. E la scelta dei produttori è ricaduta sulla ormai celebre attrice Geraldine McEwan, interprete negli ultimi anni di una lunga serie di lungometraggi di grande successo, basti pensare a Robin Hood, il principe dei ladri (1991), Titus, rivisitazione fantastica del Tito Andronico shakespeariano (1999) o al recente Magdalene (2002). All’attrice l’arduo compito di bissare il successo della serie prodotta dalla BBC, che vedeva come interprete la grande Joan Hickson, scomparsa nel 1998, e di non far sentire troppo la mancanza delle altre intepreti storiche di Miss Marple, fra le quali ci piace ricordare Angela Lansbury o Margaret Rutherford. La serie, prodotta dalla ITV per la Granada, specializzata nel produrre serial televisivi dedicati agli investigatori storici, come “Poirot” interpretato da David Suchet, o “Sherlock Holmes” di Jeremy Brett, si comporrà di quattro episodi: C’è un cadavere in biblioteca, Un delitto avrà luogo, La morte nel villaggio e Istantanea di un delitto. Anche in questo caso, e pare che sia una tendenza delle nuove serie televisive (ad esempio il Maigret interpretato da Sergio Castellitto prossimamente sui nostri schermi) la parola d’ordine sarà modernizzare. Questo vorrà dire, anticipano i produttori, che in un episodio verrà affrontato esplicitamente un “tema lesbico”, argomento che molto probabilmente farà allarmare i più tradizionalisti ammiratori dei gialli di Agatha Christie, ingiustificatamente, a detta del nipote della scrittrice di Torquay, Matew Prichard, in quanto la stessa Christie non ignorava l’argomento e non lo considerava un Tabù. Noi che siamo dei buoni conoscitori dell’opera Christiana opiniamo invece che se mai l’argomento fosse mai stato trattato, e, stiracchiando la trama in effetti potrebbe essere avvenuto nel romanzo intitolato Avrà luogo un delitto, dove compaiono in effetto le signorine Murgatroyd ed Hinchcliffe, conviventi, questo è stato fatto con una delicatezza esemplare, lasciando che l’intuito dei lettori arrivasse a conclusioni che non erano certamente esplicitate. Dubitiamo che ciò avvenga anche in questa serie televisiva, ma forse una valida ragione per modernizzare può essere trovata nella impossibilità di bissare il successo delle vecchie serie televisive, e soprattutto quella della Hickson, producendo episodi simili a quelli della serie della BBC, i quali rispettavano pedissequamente (o quasi) la trama dei gialli di Agatha Christie. Meglio quindi produrre episodi un po’ diversi, moderi, se si vuole, ma che rispettino la trama dei romanzi ai quali si ispirano e il buon gusto che li caratterizza e che non stravolgano l’immagine dei personaggi che abbiamo imparato a conoscere e ad amare nei romanzi, e che non ci sembrano invecchiare mai.