L’attenzione dei lettori in questo primo quadrimestre sarà equamente divisa tra due autori italiani e due anglosassoni.

Si inizia con:

Errore di prospettiva  di  Luigi Guicciardi (collana Giallo & Nero)

L’autore è il creatore del commissario Cataldo, poliziotto al centro di una fortunata serie di gialli.

La Hobby & Work ha già pubblicato “Occhi nel buio” e “Dipinto nel sangue”.

 

la “quarta”

 

Al Palazzo di Giustizia di Modena, una mattina di febbraio, vengono uccisi a colpi di pistola il giudice Cassese e un usciere. Naturalmente le indagini difficili per l’assenza di testimoni e la diversità dei due morti vengono affidate al commissario Cataldo, che le indirizza subito al magistrato, alla sua vita e ai suoi nemici (perché si muore sempre per quel che si è, o che si è stati).

Dai colloqui con un procuratore e dagli incartamenti processuali Cataldo ricava in effetti, oltre all’integrità morale di Cassese, una serie di persone altamente sospettabili, per antichi rancori o perché sotto inchiesta:  Il figlio di un cancelliere suicida per una storia di droga, un industriale inquinatore, un deputato corrotto. Ed è proprio a quest’ultimo che vorrebbe guidarlo l’amico Schettini, giornalista di sincera passione civile, desideroso di trasformare un’indagine per omicidio nella condanna morale e politica di un intero sistema.

All’improvviso, tuttavia, ecco arrivare un altro morto a scompigliare le carte e a infittire il mistero, mentre nuove figure emergono dall’inchiesta (dalla vedova dell’usciere al confessore del giudice, a un costruttore edile). Finché — tra reticenze e menzogne, ipotesi e incertezze una mappa catastale, un referto medico e le parole del prete condurranno Cataldo a correggere il suo iniziale errore di prospettiva e a risolvere il caso, confermando l’efferata banalità del male” e la consapevolezza che la verità non sempre è rivoluzionaria.

 

 

Maschere di morte di Walter Satterthwait (collana Giallo & Nero)

Americano, è considerato uno dei maggiori giallisti americani e ha vinto

più volte il Premio Edgar. Celebre per la serie di gialli storici con il protagonista Phil Beaumont agente della Pinkerton.

 la “quarta”

 

Francia, seconda decade del XX secolo. Un delitto in una camera chiusa scuote l’alta società parigina. Dettaglio imbarazzante, tutti gli indiziati sono espatriati di rango, tra i quali Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald e Gertrude Stein. Se davvero l’assassino si cela tra loro, lo scandalo sarebbe enorme. Ma anche nell’improbabile caso contrario, la loro reputazione ne sarebbe comunque macchiata. A meno che l’identità del colpevole non si nasconda sotto un diabolico gioco di maschere...

Parigi, 1920: infuria l’Età del jazz, lo champagne scorre a fiumi, la cocaina a chili. In una suite d’albergo immersa nel bianco (come prevede la moda più chic) le uniche tracce di rosso appartengono ai cadaveri del dandy americano Richard Forsythe e della sua amante tedesca, Sabine Von Stuben. Morti ammazzati. In una camera chiusa dall’interno. A indagare sul caso è l’ironico Phil Beaumont, detective della Pinkerton in trasferta europea. Ricostruendo il passato delle vittime, Phil non tarda a intuire che l’assassino si nasconde nell’ambiente della cosiddetta “generazione perduta”, uomini e donne ricchissimi e corrotti; una sorta di circolo esclusivo dove la violenza e la depravazione spesso assumono le maschere dello snobismo intellettuale: non a caso, il primo indiziato è Ernest Hemingway. Inizia così per Beaumont un’indagine che è come un ballo in maschera, dove le identità ufficiali occultano segreti terribili e nessuno è al di sopra di ogni sospetto. Ma come ha fatto l’assassino a compiere un delitto tecnicamente impossibile? E perché qualcuno vuole incastrare a tutti i costi Hemingway? Lo scioglimento dell’enigma, dopo un crescendo irresistibile di sorprese e colpi di scena, lascerà tutti a bocca aperta per la genialità del colpevole e la sua insospettabile identità...

 

 

Musica nera di Leonardo Gori (collana Giallo & Nero)

Fiorentino, classe 1956, si è imposto come uno dei giallisti più originali e convincenti dell’ultima generazione. Ha esordito nel 2001 con il romanzo Nero di maggio a cui hanno fatto seguito molti altri interessanti lavori.

 

la “quarta”

 

Versilia, 1967. Mentre lo scenario internazionale è dominato dalla Guerra Fredda e dall’escalation americana in Vietnam, l’Italia si gode i frutti della ripresa economica, li benessere è diffuso, la 500 e le vacanze al mare sono ormai alla portata di quasi tutti, nei juke-box impazzano Gianni Morandi e Caterina Caselli. Eppure, lungo il litorale turistico di Viareggio, qualcuno sembra molto, molto lontano da questo clima di euforia collettiva. Si tratta di un gruppo di donne in nero che, sul pontile del Cinquale, si ritrova ogni sera per guardare il mare, in silenzio. Le nota Bruno Arcieri, venuto al funerale di un vecchio amico, un ufficiale della Marina militare morto per un’apparente disgrazia in un fosso inquinato pieno di schiuma.

Ma sarà il jazz della sua giovinezza, suonato dalla misteriosa tromba di un musicista che è come emerso dall’abisso del tempo, a condurlo in una trappola mortale, a cui sfugge in modo inspiegabile.

Proprio per darsene ragione e per trovare le radici remote di varie morti — quattro bambini uccisi dai nazifascisti nel 1944, un faccendiere italiano legato ad ambienti poco chiari dei servizi segreti, l’equipaggio di un mini-sommergibile lasciato morire negli abissi — Arcieri condurrà un’indagine privata destinata a scoperchiare un intrico di trame eversive e di interessi privati di assoluto cinismo, che sporcano l’Italia del 1945 come quella vacanziera dei boom economico. E non è detto che assicurare alla giustizia i colpevoli servirà davvero a cambiare le cose...

 

Una preghiera per i dannati di Peter Tremayne (collana Giallo & Nero)

Laureato in Storia e Archeologia, ha affiancato all’insegnamento la scrittura di gialli storici. E’ famosa in tutto il mondo la serie dedicata a

sorella Fidelma.

La Hobby & Work ha già pubblicato nove avventure di questa monaca-detective.

 

la “quarta”

 

Irlanda, 667 dopo Cristo. Dopo un anno di matrimonio di prova, Fidelma ed Eadulf stanno finalmente per convolare a nozze. La festa è però interrotta dall’arrivo dell’abate Ultan, un potente ecclesiastico che, fedele ai dettami della Chiesa di Roma, vorrebbe impedire l’unione tra una suora (Fidelma) e un monaco (Eadulf). E se il bilioso Ultan non riesce nel suo intento, è solo perché qualcuno provvede ad assassinarlo. Dopo una rapida inchiesta, i sospetti su appuntano su Muirtach, uno dei sovrani dei Cinque Regni d’Irlanda. Costui, infatti, aveva innumerevoli motivi d’astio nei confronti della vittima. Messo alle strette, tuttavia, Muirtach si proclama estraneo all’omicidio e incarica Fidelma di individuare il vero assassino.

La monaca-detective si mette subito ai lavoro e scopre che l’abate era odiato a morte da una schiera praticamente infinita di personaggi. Se spesso, in passato, Fidelma si era trovata davanti alla mancanza di movente e sospetti, qui, per la prima volta, deve affrontare il problema opposto: troppi assassini potenziali e troppi moventi possibili...