Torna lo speziale di Shug Lane il cui nome è caro ai lettori di Deryn Lake: John Rawlings.

Il Giallo Mondadori” (n. 3130) presenta a maggio la 13ª avventura del suo personaggio: La morte e la Piramide Nera (Death and the Black Pyramid, 2009).

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Dalla quarta di copertina:

Inghilterra, XVIII secolo. Su una diligenza in corsa verso il Devon, un campionario di varia umanità fa da contorno al viaggio dello speziale John Rawlings, convocato d’urgenza da una marchesa sua amante. Ci sono fra gli altri un maestro di danza e una modista, un’attrice e un avvocato di provincia, un’istitutrice un po’ ciarliera e un tetro possidente. Ma soprattutto c’è la Piramide Nera, un pugile professionista africano accompagnato dal suo manager. E l’atmosfera che aleggia su questo microcosmo di sconosciuti è a dir poco strana: chi sembra recitare un copione e chi riserva ai compagni parole o atteggiamenti minacciosi. Rawlings ha colto nel segno. Svegliandosi tardi in una locanda dopo la sosta notturna, scopre che la carrozza è già ripartita per l’ultima tratta. Lasciandosi dietro il cadavere di uno dei passeggeri, vittima di un brutale assassinio. I colpi sono stati inferti con una furia così selvaggia da fargli fuoriuscire gli occhi dalle orbite. Nella stanza il sangue è schizzato fino al soffitto. Allo speziale che si diletta d’investigazioni resta una sola cosa da fare: rintracciare tutti i membri della disciolta comitiva. Tra di loro c’è senza dubbio chi ha dato un passaggio alla Morte.

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Ecco l’incipit:

Gli stallieri stavano assicurando le tirelle ai cavalli, la guardia, armata fino ai denti con un randello e delle pistole, stava salendo a sedersi accanto al cocchiere, i passeggeri erano tutti al loro posto. La diligenza diretta verso sudovest era quasi pronta a partire. I parenti dei viaggiatori stavano già salutando. Erano in due o tre, radunati intorno al terrazzo coperto del bar albergo Gloucester, da dove si vedeva meglio e si era al riparo dalla pioggia. Infatti, nonostante fosse settembre, il tempo era inclemente; la pioggia cadeva fine bagnando il viso e rendendo gli abiti umidi e sgradevoli.

Una persona arrivò di corsa nella semioscurità, tenendosi il cappello e urlando: — C’è ancora posto?

— Solo sul tetto — rispose il cocchiere.

Si udì un gemito. — Oh, povero me. Sto diventando un po’ troppo vecchio per queste cose.

Ma in quel momento la portiera della carrozza si aprì e un giovanotto, dal viso molto pallido e ricoperto di un velo di sudore, uscì barcollando leggermente. Una ragazza sporse la testa fuori dal finestrino. — Non vi sentite bene, signore?

— No — boccheggiò lui. — Temo di sentirmi veramente male. Dovrete andare senza di me.

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Deryn Lake è lo pseudonimo della popolare autrice di romanzi storici Dinah Lampitt. Nata nell’Essex e cresciuta a Londra, ha lavorato come giornalista per diverse riviste. Si è sposata e ha avuto due bambini prima di scrivere il suo libro d’esordio. Affascinata dalla storia, fa ricerche scrupolose sui soggetti di cui tratta e arricchisce i suoi volumi di dettagli accurati. Attualmente vive nei pressi del luogo in cui, nel 1066, si è combattuta la battaglia di Hastings.

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La morte e la Piramide Nera di Deryn Lake (Il Giallo Mondadori n. 3130), 210 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Giampaolo Casati