Dopo essere apparso ne I Libri Neri Mondadori n. 13, nel 1962, torna in edicola un grande romanzo di Ursula Curtiss. I Classici del Giallo Mondadori n. 1339 portano in edicola questo mese Uno di noi deve morire (The Noonday Devil, o Catch a Killer, 1951).

      

Dalla quarta di copertina:

Andrew Sentry ha perso il fratello Nick durante la guerra di Corea. Catturato dalle guardie mentre cercava di evadere da un campo di prigionia e fucilato. Ormai sono passati anni, ma la ferita di quella scomparsa non si è mai cicatrizzata. Certo Andrew non immagina quali conseguenze avrà per lui il solo fatto di entrare in un bar a bere un bourbon e ritrovarsi a scambiare due chiacchiere con uno sconosciuto. Una somiglianza, una domanda casuale... poi la sconvolgente rivelazione: suo fratello era stato tradito da un commilitone, i nordcoreani lo stavano aspettando al varco. Non un tentativo di fuga andato male, dunque, ma un omicidio premeditato in piena regola. Altre dita avevano premuto il grilletto, non quelle del vero colpevole. Ora Andrew ha finalmente qualcosa a cui aggrapparsi per fare luce su quella morte. Sempre che l’ombra lunga di un delitto perfetto non arrivi a ghermire anche lui.

         

Ecco l’incipit:

Appena fuori, sul marciapiede, con le orecchie rintronate dagli addii delle telefoniste, Sentry si accorse di avere ancora nella mano sinistra una carta appallottolata. La destra aveva stretto cordialmente per due ore le mani di tutti gli impiegati della ditta Ballard & Sergeant, tre quarti dei quali erano per lui degli illustri sconosciuti. La pioggia sferzò il foglio di carta, appena lo ebbe spiegato. “Ufficio di Andrew Sentry” diceva l’intestazione. Qualcuno, probabilmente lui, vi aveva disegnato un ragno con sei zampe calzate di sandali. Sentry gettò il disegno nel rigagnolo, augurandosi che i suoi futuri padroni non ve lo ripescassero, e cominciò a passeggiare per Worth Street.

Fu in quel momento che dei fattori imponderabili si accumularono. Prima di tutto, il suo umore, la nostalgia che prova un uomo nel lasciare un posto che ha occupato per quattro anni, senza averne un altro in vista. Poi, il fatto che Cy Stevenson lo avrebbe raggiunto da Tim Costello alle sei, e non erano ancora neanche le cinque... E infine quella pioggia che cadeva sempre più fitta. Dopo aver camminato per alcuni minuti in direzione di Broadway, Sentry pensò che un bicchiere di bourbon gli avrebbe sollevato il morale.

Entrò in un bar piccolo, oscuro, che aveva tutta l’aria di aspettare l’ora della massima affluenza. Per il momento era quasi deserto. A giudicare dalle apparenze, non era il posto dove il destino, messo in moto da fattori imponderabili, avrebbe potuto trasformare in tragedia la vita di qualcuno.

      

Ursula Curtiss (1923-1984), statunitense, rispettivamente figlia e sorella delle gialliste Helen Reilly e Mary McMullen, ha lavorato come giornalista e copywriter prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Specialista del suspense, abilissima nel tratteggio psicologico dei personaggi, nei suoi romanzi miscela sapientemente gotico e poliziesco. Sue opere sono state adattate per il cinema e la televisione.

      

All’interno, il racconto Il canto dei gabbiani di Diego Di Dio.

      

Uno di noi deve morire di Ursula Curtiss (I Classici del Giallo Mondadori n. 1339), 182 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Bruno Just Lazzari