Ho esordito con un romanzo noir, moltissimi anni fa, quasi 25. Si chiamava Per il sangue versato e uscì nella collana mondadoriana “Nero Italiano”. Ai tempi, devo ammettere la mia produzione (ancora quasi totalmente inedita se non per brevi racconti) era impostata sullo spionaggio e l’avventura. Certo avevo letto alcuni romanzi neri, i racconti di Scerbanenco ma, forse perché ero giovane e pieno di slanci di fantasia il genere non mi interessava molto. Lo conobbi quando fui selezionato per la collana che ai tempi curava Massimo Moscati con il quale collaboravo per la rivista Febbre gialla. Tempi che adesso mi paiono lontanissimi.

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