Nel 1970 Thomas Stowell affermò che lo Strangolatore di Whitechapel sarebbe stato proprio il principe Albert Victor (nella foto a sinistra), mosso dal desiderio di vendicarsi delle prostitute dalle quali aveva contratto la sifilide. Naturalmente tale teoria fu subito causa di scandalo e il quotidiano The Times pubblicò addirittura i dati ufficiali della corte riguardo agli spostamenti del principe, per mostrare che egli non si era mai recato nei luoghi degli omicidi. Stowell venne infine obbligato a scusarsi pubblicamente, ma ancora oggi molti credono alla sua teoria. L’inglese Stephen Knight mise nuovamente Albert Victor al centro dell’ennesima ipotesi riguardante il mistero di Jack lo Squartatore, pur non accusandolo di essere l’assassino. Nel suo libro Jack the Ripper: The Final Solution viene spiegato come i mostruosi delitti di Whitechapel fossero frutto di una cospirazione messa in atto per nascondere la nascita di un figlio illegittimo che il principe avrebbe avuto da una donna cattolica. Sarebbe stato coinvolto in questa cospirazione anche il pittore Walter Sickert, accusato più volte di essere l’assassino, recentemente pure dalla scrittrice di gialli Patricia Cornwell.

Il libro di Knight offrì lo spunto per quello che sarebbe stato uno dei più celebri fumetti dedicati alla figura di Jack lo Squartatore: From Hell, scritto da Alan Moore e disegnato da Eddie Campbell, fu pubblicato inizialmente in dieci episodi, usciti fra il 1991 e il 1996, e poi raccolto in un unico volume nel 1999.

In verità lo stesso Moore riteneva poco attendibile la teoria di Knight e, in un’appendice della raccolta, precisò di averla considerata soltanto come un originale punto di partenza per la sua storia.

Il titolo del fumetto rappresenta un evidente riferimento a una delle tante lettere che all’epoca dei delitti sarebbero state scritte dallo stesso assassino, o presunto tale.  La lettera in questione fu ricevuta da un membro del Comitato di vigilanza di Whitechapel, George Lusk, e la sua famosa intestazione recitava appunto “From Hell”.

Walter Sickert
Walter Sickert

Nel creare la loro immaginaria storia dello Squartatore, Moore e Campbell modificarono la teoria di Knight: il ruolo giocato da Sickert venne infatti ridotto e il fatto che la madre del figlio illegittimo del principe fosse stata forse cattolica fu completamente ignorato.

I due autori si impegnarono in un grande processo di documentazione, al fine di ottenere una discreta conoscenza dei fatti avvenuti nella Londra dell’epoca. Frutto di questo impegno furono le oltre quaranta pagine di note contenute nella raccolta From Hell, con lo scopo di illustrare quali fatti all’interno della storia fossero scaturiti dalla fantasia di Moore e quali si basassero invece su eventi realmente accaduti.

From Hell vinse molti premi e offrì lo spunto per la creazione di un film diretto dai fratelli Hughes, uscito nel 2001 e intitolato appunto From Hell, ma conosciuto in Italia come La Vera Storia di Jack lo Squartatore.

Il protagonista del film in verità non sarebbe tanto lo Squartatore, quanto il suo “avversario”, l’ispettore Frederick Abberline, interpretato dall’attore Johnny Depp,che per ironia della sorte avrebbe in seguito rivestito il ruolo di un altro famoso pazzo omicida londinese all’interno del film Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street.

Ciò che è accaduto a molti altri “leggendari” assassini, come Andrej Romanovič Čikatilo, alla cui vicenda si ispira il recente film Child 44, è stato dunque anche il destino di Jack the Ripper: da quell’inferno che era il degradato quartiere di Whitechapel ha ormai raggiunto il mondo dei mass media e delle grandi celebrità del cinema.