Settantanovesima avventura del Principe delle Spie Malko Linge, in questa nuova ristampa di “Segretissimo SAS” (Mondadori), questo settembre in edicola: Caccia all'uomo in Perù (Chasse à l’homme au Pérou, 1985) del compianto Gérard de Villiers.

La trama

Cattive notizie da Lima. Il paese è ridotto allo sfacelo, la moneta si svaluta a vista d’occhio, viene assassinato un poliziotto al giorno e gli attentati non si contano più. Per la CIA è tutta colpa di Sendero Luminoso, l’organizzazione sovversiva che mira a destabilizzare la fragile democrazia peruviana unendo la ferocia dei Khmer Rossi alla pazienza di Mao. Due agenti mandati sotto copertura a fare luce sui contatti fra rivoluzionari comunisti e trafficanti di cocaina hanno concluso la loro carriera appesi per il collo, con la faccia maciullata dalle torture. E a Langley non hanno apprezzato, tanto da spedire sul posto nientemeno che Malko Linge. La sua missione nella capitale, corrosa dalla miseria e dall’incuria, polverosa come il deserto del Gobi, è di quelle che raramente finiscono bene: scovare il “compagno Gonzalo”, inafferrabile fondatore del Sendero, l’unico a possedere la chiave della rete di cellule terroristiche, in una città dove ogni fazione è infiltrata dagli avversari e si pratica il doppio o il triplo gioco. Il Principe delle Spie non è molto entusiasta del programma. Sarà come mettere la mano in una cesta piena di cobra e sperare di non essere morsi.

L’incipit

Appoggiato al parapetto di pietra che contornava il tetto della mansarda dell'ambasciata americana, Tom Burns, responsabile della CIA per il Perù, guardava con aria disgustata l’interminabile corteo che in un concerto di slogan urlati a squarciagola sfilava quattro piani più in basso, nell'Avenida Arequipa.

Cartelli minacciosi, che auguravano al governo i mali peggiori o che invitavano alla lotta armata rivoluzionaria, insieme a bandiere rosse, fluttuavano nella polvere sollevata da migliaia di piedi. Davanti all'ambasciata i pugni si alzavano e volavano le ingiurie.

 Yankee go home! Viva la lotta armata! Libertà per il popolo!

I cancelli erano stati chiusi ed erano sorvegliati da sentinelle. Sul marciapiede era stata piazzata una fila di cippi nascosti da arbusti per evitare il pericolo di autobombe, ma i servizi di sicurezza erano impotenti di fronte a una folla scatenata.

Tom Bums accese una sigaretta, rassegnato. Uno scioperante era stato ucciso il giorno prima davanti all’aeroporto, e ora, anche se sfilavano con una certa calma, gli operai erano un po' più eccitati del solito. La tensione aumentò quando il corteo raggiunse il Palazzo del Governo. I manifestanti tentavano regolarmente di scavalcarne i cancelli. La Guardia Civil caricava, provocava nuovi feriti e altre manifestazioni, il giorno dopo. Da settimane Lima era paralizzata da scioperi, sfilate senza fine, sit in che spesso degeneravano in risse.

L'autore:

Nato a Parigi nel 1929 da una famiglia di militari con ascendenze aristocratiche, Gérard de Villiers inizia la carriera come giornalista, dopo essersi laureato in Scienze politiche. Nel 1965 scrive il primo romanzo con protagonista SAS, Sua Altezza Serenissima Malko Linge: SAS a Istanbul. Seguiranno 200 avventure di SAS, e De Villiers introdurrà nella spy story elementi di sesso e di violenza prima sconosciuti. L’autore è scomparso nel 2013.

Info:

Caccia all'uomo in Perù di Gérard de Villiers (Segretissimo SAS n. 79), 192 pagine, euro 5,90 – Nuova traduzione di Mario Morelli