Settantasettesima avventura del Principe delle Spie Malko Linge, in questa nuova ristampa di “Segretissimo SAS” (Mondadori), questo luglio in edicola: Provaci ancora, SAS (La blonde de Pretoria, 1985) del compianto Gérard de Villiers.

Per sapere TUTTO della vita editoriale italiana del personaggio, si rimanda agli Archivi di Uruk.

La trama

Quando la bomba viene attivata in una via centrale di Pretoria, l’esplosione è spaventosa. È come se l’asfalto si sollevasse sotto i piedi dei passanti, investiti da una raffica di aria rovente. I vetri di un autobus vanno in frantumi, crivellando di schegge i passeggeri. Lingue di fuoco salgono fino al decimo piano degli edifici, avvolti in una nube di acre fumo nero. L’appostamento teso a scongiurare l’attentato non è finito bene. Dei due agenti della CIA impegnati nell’operazione, uno giace con il corpo accartocciato nell’auto di servizio, l’altro sta bruciando in mezzo alla strada come una torcia umana. Si è aspettato davvero troppo a intervenire e la strage si è compiuta. Adesso tocca a Malko Linge seguire la pista della donna che un colonnello dei servizi sudafricani ha individuato sulla scena pochi attimi prima della deflagrazione. Bionda, sulla trentina, lo sguardo di un glaciale azzurro cobalto, è una famigerata mercenaria tedesca. Obiettivo, terminarla con estremo pregiudizio. Che nel gergo dell’Agenzia, ben noto al Principe delle Spie, vuol dire ucciderla.

L’incipit

L'orologio della Nedbank faceva le quattro e dieci. Church Street, una delle strade rettilinee che facevano somigliare Pretoria a una piccola città americana, cominciava ad animarsi. Numerosi impiegati neri e bianchi, che avrebbero dovuto finire di lavorare alle quattro e mezzo, se la squagliavano di soppiatto, ammassandosi alle fermate degli autobus. Una Mitsubishi Galant, intruppata nel traffico, azionò il lampeggiante e si fermò accanto al marciapiede, quasi di fronte alla galleria commerciale al pianterreno dell'enorme edificio che ospitava il comando dell'Aviazione militare sudafricana, sopra la Nedbank.

Uno dei due neri che si trovavano nella vettura scese, infilò delle monetine nel parchimetro, poi risali, sotto lo sguardo indifferente delle due sentinelle di guardia davanti al Comando.

Qualche attimo dopo, una Toyota azzurro cielo, colore diffusissimo in Sudafrica, si fermò due macchine più indietro della Galant. A bordo c erano tre bianchi. Il traffico si faceva più intenso in Church Street e la fiumana degli impiegati invadeva i marciapiedi. Eppure, di lì a un un'ora, quando tutti avrebbero raggiunto le loro case di periferia, il centro della città sarebbe stato completamente deserto. Dopo le sei di sera, nelle strade di Pretoria si poteva sentire volare una mosca.

Nessuno dei passanti prestava la minima attenzione ai due neri; da molto tempo, ormai, esisteva in Sudafrica un ceto medio di colore, e si vedevano tante BMW guidate da neri quante da bianchi.

Gli unici a interessarsi degli occupanti della Galant erano i tre uomini della Toyota. Quello seduto sul sedile del passeggero si voltò verso il guidatore.

L'autore:

Nato a Parigi nel 1929 da una famiglia di militari con ascendenze aristocratiche, Gérard de Villiers inizia la carriera come giornalista, dopo essersi laureato in Scienze politiche. Nel 1965 scrive il primo romanzo con protagonista SAS, Sua Altezza Serenissima Malko Linge: SAS a Istanbul. Seguiranno 200 avventure di SAS, e De Villiers introdurrà nella spy story elementi di sesso e di violenza prima sconosciuti. L’autore è scomparso nel 2013.

Info:

Provaci ancora, SAS di Gérard de Villiers (Segretissimo SAS n. 77), 192 pagine, euro 5,90 – Nuova traduzione di Mario Morelli