Al Giallo Stresa di quest'anno, ad aggiudicarsi la pubblicazione del racconto sul prestigioso Giallo Mondadori, un quadro dell’artista stresiano Massimo Sala e una cena al Piccolo Lago dello chef bistellato Marco Sacco è stata Emilia Covini che vive tra Bollate e Baveno con il racconto L’acquarello della regina ambientato a Baveno e Stresa e ispirato al soggiorno a Baveno presso villa Branca della regina Vittoria.

Seconda classificata Paola Varalli, originaria di Sesto Calende che vive a Milano, terza la varesina Laura Veroni, quarta la barese Chicca Maralfa e quinto l’italo svizzero Duilio Parietti originario di Luino.

Il premio “La Voce del Lago” che consiste nella realizzazione della versione audio del racconto a cura dell’attore e produttore Gerardo Placido (in arte Gerardo Amato) è stato assegnato al racconto La leggenda dell’isola di San Giulio di Barbara Girardi che vive a Chieri.

Premio speciale a Giacomo Ronchi, giovanissimo autore di 11 anni, di Civitanova Marche.

I premi sono stati consegnati dal sindaco Marcella Severino e dall'assessore alla Cultura Maria Grazia Bolongaro. Presente alla premiazione anche Luigi Pachì, consulente di Mondadori Libri,  che ha fatto parte della giuria internazionale di questa edizione.

Vincitore GIALLO STRESA 2021

Emilia Covini, nata a Milano, laureata in Lingua e Letteratura Inglese è una vorace lettrice di romanzi, biografie e thriller. Vive tra Bollate e Baveno. Nel 2014 ha vinto il concorso letterario Note di Vita – Le donne si raccontano con il racconto autobiografico Civico 50. Ha partecipato alle antologie Delitti di Lago vol. 3,  Delitti di Lago 4 e Delitti di Lago 5 edite da Morellini. Il suo racconto Un bel sogno è stato tra i dieci finalisti del Premio Internazionale della Letteratura Città di Como 2019. Insieme alla sorella si occupa del sito www.risvoltidicopertina.com dove recensisce e commenta i numerosi libri che legge.

L’acquarello della Regina – Sinossi

Incaricata di catalogare i numerosi libri e volumi antichi contenuti nella biblioteca di Villa Branca a Baveno, Alessandra Gianoli, giovane funzionaria della Soprintendenza del Verbano Cusio Ossola, scopre che nella primavera del 1878 la Regina Vittoria aveva soggiornato nella prestigiosa dimora. Un evento lontano e suggestivo che si intreccia indissolubilmente con la vita della giovane quando, nascosto in un vecchio volume, trova un acquarello che ritrae il paesaggio di fronte alla terrazza di villa Branca, scomparso ai tempi della visita regale. Il racconto è ambientato tra Baveno e Stresa, dove la regina Vittoria si era recata in visita alla duchessa di Genova Elisabetta di Sassonia, che risiedeva nella villa Ducale.

Vincitore premio la Voce del lago, trasposizione audio del racconto a cura dell’attore Gerardo Placido

Barbara Girardi – Torinese di nascita, vive a Chieri. Dopo un diploma in perito aziendale e corrispondente in lingue estere e un corso di programmazione lavoro nell’ambito informatico per diversi anni per passare successivamente al settore scolastico come tecnico, collaboratore e assistente educativo. Ha partecipato, arrivando in finale, ad altri premi letterari che prevedono l’ambientazione lacustre. Un suo racconto è contenuto nell’antologia “Scritture di Lago” edita da Morellini.

La leggenda dell’isola di San Giulio Sinossi

Nel giorno della vigilia della festa del Patrono, Greta torna sull’isola di San Giulio, sul lago d’Orta, in cui ha vissuto con i nonni e le sorelle Irene e Adele dopo la morte dei genitori. Mentre Greta e Irene hanno lasciato l’isola per vivere altrove, Adele, dal carattere chiuso e fragile, non ha mai abbandonato la vecchia abitazione a da quattro giorni pare essere svanita nel nulla. Il ritrovamento del cellulare di Adele, su cui sono stati scambiati parecchi messaggi con un numero sconosciuto, fa supporre a Greta e Irene che l’allontanamento di Adele possa essere stato forzato ma Irene non è intenzionata a chiamare le autorità per denunciarne la scomparsa. Il ritrovamento di alcuni dettagli in casa spingono Greta ad approfondire meglio le circostanze.