La collana “I Classici del Giallo Mondadori” di ottobre (n. 1449) presenta: L'enigma dei due biglietti (The Private Wound, 1968), di J.J. Connington, la seconda indagine del sovrintendente Ross della polizia di Horston.

Il romanzo è inedito, non essendo mai apparso prima in Italia.

La trama

Il locale delle 10.35 in arrivo da Horston porta un macabro carico. È il caposquadra dei facchini a notare per terra, nell’ultimo scompartimento della carrozza di prima classe, un cappello maschile di feltro marrone. Da sotto un sedile sgorgano due rivoli di sangue che hanno inzuppato la moquette. Il corpo di un uomo giace raggomitolato nel suo abito di tweed blu a righine bianche, con ferite di arma da fuoco alla testa. Attraverso i finestrini chiusi, ghiacciati per la brina, nessuno avrebbe potuto vedere dentro dall’esterno. Ma chi ha sparato deve comunque possedere un notevole sangue freddo, avendo probabilmente agito nel tratto più lungo percorso dal treno fra due stazioni, che dura non più di sette minuti, per poi dileguarsi. Un bel rompicapo per il sovrintendente Ross, ulteriormente complicato dal fatto che intorno alla vittima, un industriale, gravita una nutrita cerchia di candidati al ruolo dell’assassino. E la chiave di tutto il rebus sembra appesa a un paio di banalissimi biglietti ferroviari.

L’incipit

Non era arrivato nessun bagaglio con il locale di mezzogiorno, e George Mossley, caposquadra dei facchini alla stazione di Kempsford, osservava i passeggeri superare l'addetto alla raccolta dei biglietti e lasciare la banchina. Dopo che anche l'ultimo se ne fu andato, Mossley si diresse senza fretta al cancelletto per continuare la conversazione interrotta.

— Questo Kipling di cui parlavamo… — riprese. — Ho preso a prestito un altro dei suoi libri dalla biblioteca.

L'addetto alla raccolta dei biglietti non mostrò il minimo entusiasmo per la notizia. Il recente fervore di George per Kipling e l'abitudine di citare passaggi tratti dalle sue opere avevano costretto l'amico recalcitrante a imprimersi nella memoria interi versi di Se… Ketton palesò un certo disagio prevedendo la prossima lezione che, sospettava, George aveva in serbo per lui, così si accontentò di rispondere all'altro con un gesto distratto.

— In quest’ultima poesia che ho letto, lui parla dei treni — riprese subito George, nel timore che la conversazione potesse esaurirsi. — Dice… Mi stai a sentire, Ketton? Dice; “E così, senza che nessuno se ne accorgesse, il treno delle 9.15 portò l’avventura".

— Ma da questa stazione non passa nessun treno alle 9.15 — gli fece notare Ketton che, per sua natura, amava prendere le cose alla lettera. — E non è mai passato anche prima che noi venissimo a lavorare qui. Dovresti ridare un'occhiata all'orario, secondo me.

George controllò la propria impazienza con difficoltà.

L'autore

J.J. Connington, pseudonimo di Alfred Walter Stewart (1880-1947), scrittore britannico. Chimico e accademico di fama, si cimenta con la letteratura poliziesca distinguendosi per l’approccio scientifico alla detection e l’ingegnosità delle trame, tanto da suscitare l’ammirazione di John Dickson Carr. Tra gli investigatori protagonisti dei suoi romanzi, sir Clinton Driffield e il sovrintendente Ross.

Info

L'enigma dei due biglietti di J.J. Connington (I Classici del Giallo Mondadori n. 1449), 208 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Marilena Caselli