Misteri a Hollywood di Earl Derr Biggers, Peter Lovesey e Cornell Woolrich, Mondadori 2022.

Charlie Chan e il cammello nero di Earl Derr Biggers

Honolulu, più precisamente sulla spiaggia di Waikiki. Qui è venuta Shelah Fane, stella calante del cinema hollywoodiano per girare alcune sequenze di un film. E qui, dopo una corte disperata, le arriva la proposta di matrimonio dal ricchissimo Alan Jaynes. La ragazza è incerta ma decide di non accettarla dopo il consiglio dell’indovino Tarneverro, che le ricorda anche una vecchia, tragica storia sepolta da tempo. Durante un ricevimento nella sua casa verrà trovata assassinata “Shelah Fane giaceva sul pavimento accanto a una seggiolina con lo schienale alto e diritto. Era stata pugnalata al cuore: l’abito da sera color avorio era macchiato di rosso.”

Ad indagare Charlie Chan il “grosso cinese” dal largo sorriso alle prese anche con i suoi undici figli, che ogni tanto tira fuori qualche pillola di saggezza orientale come “La morte è un cammello nero che si inginocchia, non invitato, davanti a ogni porta” da cui il titolo del libro. Intanto rileva qualche particolare interessante sul luogo del delitto: un orologio rotto fermatosi alle otto e due minuti durante una lotta, un bouquet di orchidee calpestato e la spilla scomparsa, un colpo leggero appena all’angolo del tavolino. Soprattutto avviene un fatto inaspettato con l’arrivo del maggiordomo che gli consegna una lettera. Improvvisamente si spengono le luci, Chan è colpito e gli viene strappata la lettera davanti a diversi personaggi che avranno una loro parte nella storia. Chi è stato? Perché l’assalitore ha rischiato così tanto? Che cosa conteneva la lettera?…

E poi arriveranno altri personaggi e altri indizi a rendere complessa la faccenda: lo strano vagabondo Smith; l’ex marito dell’uccisa che, addirittura, si autoaccusa!; un piccolo sigaro trovato sulla sabbia; le impronte sulla finestra del villino. E può darsi pure che ci sia un nesso tra la vecchia storia riesumata dall’indovino e questa…

Impresa difficile per il nostro bel cicciotto Chan sballottato tra momenti di crisi e sconforto. Ma arriva in suo soccorso una bella intuizione che riguarda una scarpa…

Morire dal ridere di Peter Lovesey

Hollywood 1915. Warwick Easton, dopo un colloquio surreale con il re delle comiche Mack Sennet, entra a far parte di un suo gruppo di poliziotti strambi, dopo essere stato ribattezzato Keystone.

Non la faccio lunga. Quasi subito avviene un incidente fatale durante le riprese di una scena e in seguito verrà trovata uccisa nella propria casa la madre di Amber Honeybee di cui Warwick, che racconta in prima persona, si è invaghito. Oltre che attore dovrà improvvisarsi detective, perché la ragazza sembra proprio essersi cacciata nei guai. Ma l’indagine può rivelarsi pericolosa per entrambi. Warwick, colpito alla testa, si ritroverà rinchiuso in una cabina al mare e Amber addirittura sparisce. Tutto gira intorno alla ripresa cinematografica dell’incidente già accennato in cui ha perso la vita un certo Sullivan. Incidente o, addirittura, delitto?…

Un bel guazzabuglio dentro la cornice di un set cinematografico in cui si alternano vari sentimenti umani: allegria, sorriso, battute, sbruffonate, voglia di emergere, gelosie, amori, crudezza e crudeltà. Con il classico passato che ritorna funesto.

Il marito della diva di Cornell Woolrich

Santa Monica. Blaine Chandler, eroe di guerra senza una mano è a casa aspettando di festeggiare l’anniversario di matrimonio con la moglie Alma, diva del cinema. Ma una sua telefonata lo avverte che non può lasciare il set in cui sta recitando, anche per un senso di lealtà verso gli altri attori. Momento penoso. La sua Alma, bella e splendente che lo lascia solo. “Dove ti ho perso?”, “Quando ti ho perso?” sono le domande che fioccano nel suo cuore. Arrivano i ricordi, una medaglia al valor militare, una pistola, delle lettere, la pistola che si alza “lentamente, puntando alla sua tempia.” Ma ecco una telefonata…Chissà che cosa gli avrà preparato il Destino…

Dunque ancora una volta abbiamo su un piatto d’argento l’ottima scelta di Mauro Boncompagni che presenta i tre parti letterari attraverso una succosa introduzione. Il mondo del cinema, il mondo dello spettacolo non è diverso dalla vita di tutti i giorni. Anche qui arriva la morte e l’assassinio corredati di tutti i variegati sentimenti umani. Spesso è l’Amore, la ricerca dell’affetto, la ricerca dell’altro che sembra sfuggire attratto dalle vuote luci della ribalta a creare un clima di profonda malinconia. E noi lettori siamo tutti lì a sperare in una sua clamorosa rivincita.